Nato nel 2005 da una collaborazione tra Città ed Ente Turistico di Bellinzona e l’Associazione Chamber Music Project, il Montebellofestival è una realtà culturale e musicale molto apprezzata. Nell’affascinante cornice medievale dei Castelli di Bellinzona – patrimonio dell’UNESCO – il festival offre un’ampia rassegna musicale di grande qualità e importanza internazionale. La nostra cooperativa dal 2015 sostiene con convinzione il festival offrendo l’opportunità a dei fortunati soci di parteciparvi. L’edizione di quest’anno sarà dedicata al celebre compositore Maurice Ravel e, come ogni anno, vedrà anche una diretta con Rete Due, a cura del Responsabile Produzioni Musicali d’Arte RSI, Christian Gilardi, che abbiamo intervistato per voi.
Caro Christian, come ti sei avvicinato al mondo della musica classica e da quanto tempo segui il Montebellofestival?
Mio padre era musicista e questo mi ha consentito di avere un’educazione musicale continua all’interno del mio nucleo famigliare. Dopo essermi laureato al Conservatorio di Milano, mi sono perfezionato a Parigi e ho intrapreso la carriera di flautista per diversi anni. La musica classica è sempre stata una presenza costante, anche se non esclusiva. Infatti, nel mio percorso professionale, ho avuto modo di occuparmi anche di altri generi musicali, come il jazz, in qualità di Produttore musicale RSI, Responsabile musicale per Rete Due e, successivamente, come Responsabile della Musica e degli Eventi presso la RSI.
Per quanto riguarda il Montebellofestival, lo seguiamo fin dai suoi esordi. Ne abbiamo sempre apprezzato la direzione artistica e l’attenzione dedicata ai giovani talenti e ai musicisti svizzeri — un aspetto che, per noi come ente pubblico, rappresenta un importante valore aggiunto.
Quest’anno Montebello Festival compie 20 anni. Com’è cambiato il festival in questi anni?
Il festival ha registrato un incremento di pubblico nel corso degli anni, delineando una proposta chiara e definita. Tale proposta si concentra principalmente su concerti di musica da camera, con una predilezione per il pianoforte, e un'attenzione agli anniversari musicali. In particolare, quest'anno si rende omaggio a Maurice Ravel, in occasione del 150° anniversario dalla sua nascita. Il Montebellofestival si è distinto negli anni per la valorizzazione di figure centrali della musica da camera come Ravel, spesso attraverso l'esecuzione di brani meno noti al grande pubblico.
All’edizione di quest’anno la RSI parteciperà con una diretta in programma giovedì 3 luglio. Puoi darci qualche anticipazione su questa serata?
Come RSI cerchiamo sempre di selezionare delle serate musicali che uniscano qualità e una significativa rappresentanza di musicisti svizzeri. L’obiettivo è stato raggiunto anche quest’anno, dato che avremo il piacere di ascoltare Cédric Pescia, pianista svizzero che ben conosciamo e che si è già esibito presso l’Auditorio Stelio Molo. Non mancherà la qualità anche nel repertorio proposto che vedrà l’esecuzione di un brano di François Couperin – compositore francese che visse a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo – seguito da una composizione del grande protagonista di questo festival: Maurice Ravel. Il pubblico avrà infatti l’occasione di ascoltare Le tombeau de Couperin, un’opera decisiva del canone pianistico, nonché un esplicito omaggio di Ravel al pianista François Couperin.
Quanto reputi importante il supporto e il sostegno del servizio pubblico per un festival come quello di Montebello e in generale per la diffusione della musica classica?
È essenziale. A mio parere, il servizio pubblico radiotelevisivo svolge due funzioni importantissime nella promozione e diffusione della musica classica: la prima è quella di riconoscere e valorizzare quelle proposte di qualità che contribuiscono alla promozione sul territorio dei musicisti svizzeri, mentre la seconda è quella legata alla diffusione di questi prodotti musicali che, per mezzo del servizio pubblico, arrivano in tutte le case. Questo rende queste iniziative più accessibili, tramite l’ascolto in diretta o in differita, per coloro che si trovano impossibilitati a partecipare agli eventi musicali.
Ci tengo a precisare inoltre che Rete Due non si occupa unicamente di musica classica; offre una bella finestra anche sulla realtà jazzistica, con le dirette dall’Estival Jazz di Lugano e dal Jazz Ascona, ma anche su altre scene musicali di rilievo, come quella del Grin Festival. Non mancano inoltre occasioni per promuovere iniziative legate al cantautorato d’autore, contribuendo così a proporre un’offerta musicale varia e diversificata.
La Carta della musica svizzera mostra come la SRG SSR sia molto attenta alla diffusione delle produzioni musicali elvetiche. Quanto è di aiuto un simile accordo per il panorama svizzero della musica classica?
La SRG SSR e la RSI si impegnano già da diverso tempo nella promozione di produzioni musicali svizzere e per diversi motivi. Il primo motivo è legato all’alta qualità della produzione della musica svizzera che purtroppo viene poco riconosciuta all’estero: la vittoria di Nemo all’Eurovision Song Contest rappresenta in questo senso un’eccezione alla regola. Le Orchestre svizzere, gli esecutori svizzeri e i direttori d’orchestra sono infatti garanzia della qualità artistica della produzione musicale elvetica, come dimostra per esempio la vittoria da parte dell’OSI del prestigioso International Classical Music Award, o la presenza di figure centrali della musica contemporanea come Franco Ambrosetti, Pierre Favre o Sylvie Courvoisier (Gran Premio svizzero di musica 2025).
Allo stesso tempo è importante però che ci sia un rapporto di interdipendenza tra chi la musica la produce e la esegue e chi la diffonde e anche, come nel caso del Montebello Festival, di chi organizza dei contesti per la promozione musicale. In questo senso è importante ricordare che la crescita dell’industria musicale svizzera è strettamente legata alla diffusione garantita dal servizio pubblico radiotelevisivo della SRG SSR e dalle sue unità aziendali.
A cura di Marco Ambrosino, Responsabile contenuti editoriali SSR.CORSI