“Soddisfazione per aver potuto lavorare con un gruppo di persone molto diverse fra loro, in un confronto stimolante e perseguendo un obiettivo comune, quello di accompagnare l’azienda RSI con osservazioni, critiche e spunti per mantenere alta la qualità dell’offerta radiotelevisiva”. Con queste parole Tiziana Mona, scomparsa il 5 aprile 2022 all’età di 78 anni, si congedava nel 2015 dal Consiglio del pubblico CORSI, che aveva presieduto per quattro anni (dopo altri quattro spesi in qualità di membro). Un ruolo, quello di presidente del CP, “che non avevo cercato”, scriveva nel suo commiato, “ma che ho assunto con grande piacere”. E impegno, aggiungiamo noi. In particolare, durante il quadriennio di presidenza, ha contribuito a dare maggiore consistenza al ruolo del gremio quale espressione di un controllo democratico e diretto sui programmi della RSI da parte del pubblico.
Così la ricorda Francesca Gemnetti, segretaria generale della CORSI: “Tiziana era una persona molto competente e precisa nel suo lavoro anche in virtù della sua esperienza in SSR. Esprimeva visioni chiare e coraggiose. È stata una convinta sostenitrice dell’importanza dell’uguaglianza di genere, un tema sempre difeso nelle sue varie funzioni. Attenta osservatrice del ruolo svolto dalla CORSI, ha sempre spronato la società regionale a restare attiva e vigile nel suo compito di garante della qualità dell’offerta RSI. Era una persona molto franca ma garbata, dotata di un acuto senso dell’umorismo”.
Oltre che per il suo impego nella CORSI, Tiziana Mona sarà ricordata per essere stata la prima presentatrice donna di un telegiornale in Europa. Accadeva nel 1969, quando le donne in Svizzera non avevano ancora diritto di voto. La sua carriera nell’allora TSI (e poi nella SSR) è stata lunga e proficua. Da redattrice a capo servizio nazionale, è stata poi promossa più volte fino a coordinare i programmi TV dell'intera SSR negli anni Novanta. Ha lasciato l’azienda nel 2004, dopo 10 anni di attività quale membro della direzione generale SSR. Tiziana Mona è conosciuta anche per il suo lavoro di inviata, per la militanza sindacale (ha assunto la carica di presidente centrale del Sindacato svizzero dei massmedia dal 1980 al 1994), per aver seduto nella Commissione federale della cinematografia, nella Commissione svizzera per l'Unesco e non da ultimo per il suo ruolo nell'ambito di eventi culturali come il Locarno Film Festival o Chiassoletteraria.