La diffusione in Svizzera di programmi radiofonici in lingua italiana iniziò nel 1924 con l’entrata in funzione dello studio di Zurigo, al quale era stato affidato anche il compito di promuovere gli interessi della comunità italofona a sud delle Alpi.
Il 27 maggio 1930 il Gran consiglio ticinese approvò la costituzione dell’Ente autonomo per la radiodiffusione nella Svizzera italiana (EARSI), al quale potevano aderire, accanto al Consiglio di Stato, corporazioni pubbliche, associazioni e privati. Non essendo sufficientemente tutelati diritti e interessi del Grigioni italiano, ancora nel corso dello stesso anno Berna impose al Ticino una modifica legislativa che assicurasse al canton Grigioni un posto nel consiglio direttivo dell’ente. L’iter procedurale, tuttavia, si rivelò assai lungo, non da ultimo a causa del rinnovo della concessione federale che fu accordato solo il 30 novembre 1936. Anche la successiva proposta del Consiglio di Stato e dello stesso EARSI di creare un Istituto di radiodiffusione della Svizzera italiana (IRSI), con personalità giuridica propria e costituito dai cantoni Ticino e Grigioni, si trovò presto ad affrontare un percorso tortuoso. Tra il 1933 e il 1936 l’EARSI fu oggetto di ripetute campagne di stampa, tanto che nel 1937 l’allora direttore dell’Ente autonomo Felice Vitali sollecitò il Consiglio di Stato a promuovere presso l’autorità di sorveglianza un’inchiesta, poi affidata al giudice federale Plinio Bolla.
Questi propose la cessione di attivi e passivi dell’EARSI a una cooperativa di interesse pubblico, il cui decreto legislativo che ne sancì la costituzione fu votato dal Gran Consiglio ticinese il 22 settembre 1938. Il progetto di statuto elaborato dal giudice Bolla prevedeva fra l’altro che «accanto al Ticino, al Grigione ed agli aderenti dell’Ente autonomo potranno diventare soci fondatori della cooperativa le persone fisiche, le persone giuridiche e le società commerciali, le corporazioni e gli istituti di diritto pubblico o di carattere ecclesiastico che sottoscriveranno e libereranno in pari tempo da uno a cinque certificati di quota da fr. 100 cadauno. (…) La cooperativa sarà amministrata da un comitato di sette membri, di cui tre eletti dall’assemblea generale, tre designati dal Consiglio di Stato del Canton Ticino ed uno designato dal Piccolo Consiglio del Canton Grigione».
Il comitato promotore della costituzione della CORSI (Cooperativa per la radiodiffusione nella Svizzera italiana) - composto dal cancelliere del Consiglio di Stato avv. Aldo Camponovo, dal dir. Carlo Grassi, dal dir. Tommaso Pedrazzini, dal rag. Carlo Viscardi e dall’avv. Spartaco Zeli - convocò l’assemblea costitutiva per il 29 dicembre 1938 che, oltre ad approvare il contratto di cessione con l’EARSI e gli statuti, elesse Guglielmo Canevascini (207 voti), Riccardo Rossi (202) e Fulvio Bolla (201) quali membri di nomina assembleare. Revisori furono nominati i rag. Carlo Viscardi e Virgilio Bertini (supplente).
Il 27 gennaio 1939 il Consiglio di Stato ticinese designò i suoi rappresentanti nelle persone del direttore del Dipartimento della pubblica educazione avv. Enrico Celio, dell’avv. Evaristo Garbani-Nerini e dell’ing. Luigi Rusca, mentre il Piccolo Consiglio del canton Grigioni destinò l’avv. G. B. Nicola. In occasione della sua prima riunione, il 28 febbraio 1939, il comitato della CORSI elesse Enrico Celio alla presidenza, Guglielmo Canevascini alla vicepresidenza e Riccardo Rossi quale delegato al comitato centrale della Società svizzera di radiodiffusione.
Da allora la CORSI, attraverso la produzione e la diffusione di programmi radiofonici e televisivi, «contribuisce all’informazione, allo sviluppo culturale, alla libera formazione dell’opinione, alla formazione individuale e all’intrattenimento del pubblico; essa interpreta l’identità del paese e promuove la specificità della Svizzera italiana nel contesto nazionale», nonché «tutela ed afferma le caratteristiche linguistiche e culturali della Svizzera italiana e i valori dell’italianità in Svizzera» come recita l’articolo 2 dello statuto.
Bibliografia
- La nostra radio 1931-1941, Lugano-Bellinzona 1941.
- Gian Piero Pedrazzi, 50 anni di Radio nella Svizzera italiana, Locarno 1983.
- Una radio, una televisione per la Svizzera, Lugano 1997.
- Voce e specchio. Storia della radiotelevisione svizzera di lingua italiana, a cura di Theo Mäusli, Locarno 2009.
Dagli archivi della CORSI riemerge la storia dello studio radio di Besso
È la storia di un edificio eccezionale, che si intreccia con quella dello sviluppo della RSI e dell’arrivo della televisione nella Svizzera italiana, in un decennio di grandi cambiamenti. Ci sono infatti voluti quasi dieci anni per progettare e costruire quello che ancora oggi viene definito una delle maggiori opere di architettura realizzate in Svizzera e in Europa tra gli anni Cinquanta e Sessanta, lo studio radio di Besso. Dopo la notizia della vendita dell’edificio alla Città di Lugano, riportata dal Corriere del Ticino qualche settimana fa, abbiamo setacciato gli archivi della CORSI, per ricostruire il complesso iter che portò alla sua inaugurazione nel 1962, a partire dal mandato assegnato dalla CORSI nel 1951 ai tre noti architetti Alberto Camenzind, Augusto Jäggli e Rino Tami.