La RSI in esterno, in diretta, a contatto con le località della Svizzera italiana e con le persone che le abitano: è “Siamo fuori”, trasmissione che va in onda tutti i giorni da lunedì a venerdì su LA 1. Ma che cosa ne pensa chi il nostro territorio lo conosce bene? Lo abbiamo chiesto a Tiziano Zanetti, presidente dell’Alleanza patriziale ticinese.
“Siamo fuori” sarà anche al centro di un evento CORSI in programma l’8 novembre.
Da “Siamo Fuori” a “La Storia infinita”, dall’informazione ai documentari: la RSI propone varie trasmissioni che, in modo anche molto eterogeneo e su livelli diversi, parlano del territorio della Svizzera italiana. Secondo lei ne esce un’immagine realistica e adeguata?
“Premetto che non conosco tutte le trasmissioni della RSI. Per quanto riguarda il territorio, apprezzavo molto quelle di Romano Venziani, che sapeva unire storia, bellezza del paesaggio e persone. Quello che manca spesso alle trasmissioni legate al territorio è il riferimento o il coinvolgimento dei Patriziati. Sopra una certa altitudine il territorio è tutto di proprietà patriziale, ma questo emerge molto raramente dagli approfondimenti radiotelevisivi. Questo dipende anche dal rapporto con il Cantone. Quale ALPA gradiremmo sempre essere coinvolti prima della pubblicazione di progetti strategici o leggi. Il Dipartimento istituzioni è molto sensibile a questo. Un po’ meno, a volte, il Dipartimento del territorio (vedasi “Legge sulle cave”). In ogni modo con tutti i Dipartimenti con i quali abbiamo contatti stretti (DFE, DT e DI) vi è sempre una buona e costruttiva collaborazione che viene affinata di anno in anno”.
Nel suo rapporto sulla trasmissione “Siamo Fuori”, il Consiglio del pubblico della CORSI scrive: “Visto che il taglio della trasmissione è molto popolare e legato alle tradizioni e alla cultura locale, riteniamo che si potrebbe fare capo in misura maggiore, oltre che a sindaci e municipali (molto spesso presenti), a rappresentanti di Patriziati e Parrocchie”. È d’accordo con questa affermazione? I patriziati possono dare maggiore contributo su temi legati a tradizioni e cultura locale?
“Fa sicuramente piacere vedere questa attenzione nei confronti del nostro settore ma non sempre l'immagine dei Patriziati verso il pubblico è corretta, a volte si ha quasi l'impressione che gli importanti Enti, proprietari del 70% del territorio siano qualcosa di folcloristico. Ricordo che i 200 Patriziati ticinesi oltre che rappresentare ben 90'000 patrizi in Ticino, si occupano della gestione di alpi, boschi di protezione, pascoli, aziende forestali, campi sportivi, zone date in diritto di superficie, forniscono cippato per gli impianti di teleriscaldamento, sono proprietari e accudiscono importantissimi archivi storici che fotografano la realtà del Cantone ancor prima della sua esistenza.
Va bene proporre una trasmissione leggera e popolare come Siamo fuori (ho pure partecipato a una puntata), ma l’importante è non cadere in una visione sbagliata e superficiale dei Patriziati”.
In generale, quanto realtà come i Patriziati beneficiano delle trasmissioni radiotelevisive RSI per essere conosciute?
“L'attenzione al mondo patriziale è cresciuta negli ultimi anni anche grazie ad incontri mirati con i vertici della RSI. Le Assemblee dell'Alleanza patriziale ticinese (ALPA), dove si contano abitualmente oltre 250 delegati, sono sempre coperte dal servizio pubblico così come, se annunciate, le diverse inaugurazioni a seguito di progetti promossi. Anche il coinvolgimento puntuale in trasmissioni diverse – come Falò, gli appuntamenti domenicali con Carla Norghauer o Filo Diretto/Siamo fuori – è migliorato rispetto al passato. Con Filo diretto qualche anno fa abbiamo partecipato a quattro puntate dedicate ad altrettanti Patriziati (Ascona, Arzo, Castel San Pietro e Olivone).
Pensa che la RSI sia già abbastanza presente sul territorio con trasmissioni in esterno, oppure potrebbe esserlo ancora di più?
“La presenza sul posto non influenza particolarmente la possibilità di approfondire certi temi. Dipende piuttosto dal tipo di trasmissione: per esempio con “Siamo fuori” è difficile mettere in luce e spiegare certi progetti. Si può mettere un po’ di approfondimento ma non è il luogo idoneo. Piuttosto citerei il bel servizio di Falò “Patriziati, il Ticino DOC”, che ha approfondito alcune realtà patriziali. Oppure farebbe piacere mettere in risalto la performante rete di collaborazione che vi è tra Cantone, Comuni e Patriziati anche in trasmissioni che trattano di economia. Faccio solo un esempio: ad Ascona il Patriziato è proprietario del Golf, del Lido, del Porto, di un'Azienda forestale, della Casa Serodine, di un archivio. Vi sarebbe tanto da mettere in luce e da far scoprire al pubblico!”.
Giorgia Reclari Giampà, segretariato CORSI