Nessun caso di mobbing, bossing o molestie, ma 5 casi accertati di violazione della personalità. È quanto emerso dalle inchieste indipendenti svolte alla RSI, il cui esito è stato comunicato il 9 dicembre e su cui anche la CORSI ha preso posizione. Ora come si sta muovendo la RSI e quali misure saranno introdotte per migliorare la cultura aziendale? Ne abbiamo parlato con il direttore Mario Timbal.
Direttore, con quali sentimenti ha accolto l’esito delle inchieste?
“Le indagini sono state lunghe, approfondite, indipendenti e rigorose. Ne sono state tratte considerazioni sia generali che particolari. Sono sì emersi 5 casi di lesioni della personalità, ma non sono state riscontrate situazioni di mobbing, bossing o molestie. È importante che non sia stato rilevato nulla di sistemico. Ma la cultura aziendale ha comunque mostrato dei limiti evidenti e deve progredire. La SSR, così come la RSI, ha voluto affrontare questa fase con una massiccia operazione di autoanalisi, partendo dalle basi: la Carta della collaborazione tra dipendenti e i nuovi regolamenti, ancora in fase di approvazione, ma che da inizio 2022 saranno a nostra disposizione . Il gruppo si è esposto, ha mostrato di affrontare davvero i problemi. Questa per me è un’indicazione importante. Ha inoltre delegato a enti esterni la gestione delle segnalazioni e delle successive inchieste. Non si possono escludere altre situazioni di violazione della personalità e adesso il nostro compito è fare in modo che chiunque provi una condizione di disagio possa esprimersi senza timore. Personalmente ho provato un sentimento di sollievo rispetto alle paure delle prime settimane, quando i toni usati erano molto forti. La situazione non è quella descritta allora, e, anche se non va tutto bene, possiamo guardare al futuro certi di avere presto gli strumenti adatti per evitare il ripetersi di casi analoghi”.
In luglio il CdA SSR ha annunciato una serie di misure per migliorare la protezione dell’integrità personale. Tra queste anche la designazione in ogni regione linguistica di due persone di fiducia per le questioni relative all’integrità della persona: un Ombudsman (interno) e un’istanza esterna. Sono già state nominate per la RSI? In concreto come lavoreranno?
“Attendiamo prima la conclusione di un processo partecipativo avviato in azienda, che ha coinvolto moltissime persone, dai partner sociali alle collaboratrici e ai collaboratori. Partendo dalle discussioni sui valori chiave, si è arrivati alla redazione di una carta, alla base di un regolamento, che specifica comportamenti, limiti e sanzioni. Questo percorso darà i suoi frutti a partire da gennaio. Le due persone di fiducia saranno in seguito designate, in accordo con i partner sociali. Le caratteristiche fondamentali che dovranno avere sono la capacità di ascolto e di presa a carico, come pure l’indipendenza e la garanzia di confidenzialità. Dovranno possedere un’ottima reputazione in questo campo, per poter garantire la condizione di fiducia indispensabile alla raccolta di segnalazioni”.
Invece a livello regionale come intende agire la RSI per migliorare la cultura aziendale?
“Le 29 misure generali annunciate da SSR, che derivano dal lavoro fatto a livello nazionale, saranno adattate a livello regionale. Daremo il via a un tavolo di discussione interno, cui prenderanno parte rappresentanti della direzione, collaboratrici, collaboratori e partner sociali (SSM). Sarà dedicato alla creazione di strumenti che possano favorire l’implementazione di una nuova cultura aziendale. Questo perché la cultura di un’azienda non si cambia in pochi giorni né soltanto con i regolamenti, ma richiede il lavoro e l’impegno di tutti. L’importante è che il lavoro cominci presto e poi rimanga in forma permanente, perché la cultura aziendale è qualcosa di vivo, da coltivare nel tempo. Spero che dopo un’intensa fase iniziale si vada verso una minore intensità: sarebbe un segno che il lavoro svolto sta funzionando. In generale occorre insistere sulla prevenzione, sui regolamenti e sulla sensibilizzazione”.
Sono previste anche delle formazioni rivolte ai dipendenti e ai quadri in particolare?
“Dalle conclusioni stilate dal pool di avvocati che ha condotto le inchieste emerge una generalizzata mancanza di capacità di gestire i conflitti, intercettandoli tempestivamente e agendo per appianarli subito. Spesso c’è stato un certo temporeggiamento, che ha impedito un’azione incisiva immediata che avrebbe potuto prevenire i casi di violazione della personalità. È quindi fondamentale procedere al più presto con momenti informativi e formativi non solo per i quadri ma per tutti noi”.
Quali sono i valori più importanti su cui costruire una sana cultura aziendale?
“Diversità, rispetto, trasparenza, tolleranza zero e assunzione di responsabilità. Con questi valori si possono prevenire le derive. Dovranno ora essere rafforzati e tradotti in regolamenti che descrivano i limiti dei comportamenti e le sanzioni".
Quali raccomandazioni hanno formulato i team di avvocati e quali saranno implementate?
“Come detto, raccomandano di lavorare sulla gestione dei conflitti. Hanno inoltre suggerito di migliorare e ampliare ruolo e importanza delle valutazioni annuali che non possono più limitarsi all’analisi della performance ma devono includere anche una valutazione sullo stato della persona sul lavoro e sullo sviluppo personale di ogni collaboratrice o collaboratore. Tutte le raccomandazioni sono state integrate nel processo di miglioramento che stiamo preparando”.
Quali strumenti sono a disposizione per le persone coinvolte, nei casi accertati e in eventuali nuovi casi?
“Gli strumenti chiave sono, per le persone coinvolte nei casi accertati, la possibilità di ricevere il supporto di una psicologa del lavoro. Per eventuali nuovi casi la messa a disposizione di persone fidate che raccolgano le testimonianze. È fondamentale creare un clima di fiducia attorno a loro e fare in modo che chi fa una segnalazione non abbia timore di veder ripercussioni sulla sua carriera professionale”.
Come si muoverà invece l’azienda nei confronti di chi è stato responsabile delle accertate violazioni della personalità?
“Stiamo concordando le sanzioni in questi giorni con la Direzione generale a Berna. Questo per garantire equità e proporzionalità fra la Romandia e la Svizzera italiana. Ai diretti interessati saranno comunicate la prossima settimana. Trattandosi di casi personali non verranno annunciate pubblicamente. Comunque non ci saranno licenziamenti, saranno piuttosto ammonimenti”.
Secondo lei l’immagine del servizio pubblico radiotelevisivo come emerge agli occhi del pubblico dopo queste inchieste?
“Questa vicenda inizialmente ha fatto male all’immagine del servizio pubblico, ma nei mesi seguenti il gruppo ha mostrato di affrontare la situazione seriamente e con rigore. La SSR ha subito intrapreso un percorso che ci porterà ad essere un’azienda moderna, che ha fatto e farà ancora i conti con il passato, ma che sarà in una posizione tale da poter guardare al futuro con fiducia”.
di Giorgia Reclari Giampà