Il cantiere del nuovo studio radio a Besso – Foto da lanostrastoria.ch
È la storia di un edificio eccezionale, che si intreccia con quella dello sviluppo della RSI e dell’arrivo della televisione nella Svizzera italiana, in un decennio di grandi cambiamenti. Ci sono infatti voluti quasi dieci anni per progettare e costruire quello che ancora oggi viene definito una delle maggiori opere di architettura realizzate in Svizzera e in Europa tra gli anni Cinquanta e Sessanta, lo studio radio di Besso. Dopo la notizia della vendita dell’edificio alla Città di Lugano, riportata dal Corriere del Ticino qualche settimana fa, abbiamo setacciato gli archivi della CORSI, per ricostruire il complesso iter che portò alla sua inaugurazione nel 1962, a partire dal mandato assegnato dalla CORSI nel 1951 ai tre noti architetti Alberto Camenzind, Augusto Jäggli e Rino Tami.
1950: “Manca spazio”
Siamo all’inizio degli anni Cinquanta, la ricerca di una soluzione al problema della mancanza di spazio sufficiente per gli studi radio nella sede al Campo Marzio a Lugano si fa sempre più urgente. Intervenuto come di consueto alla seduta del Comitato della CORSI, nel dicembre del 1950 il direttore della RSI Stelio Molo sottolinea ancora una volta la “ingiusta e avvilente” situazione finanziaria “che è riservata alla nostra radio”. C’è un problema di carenza di personale, “l’impossibilità di far capo a un numero sufficiente di collaboratori conduce alla inevitabile conseguenza di dover affidare a una medesima persona compiti del tutto disparati”. Un altro problema “al quale fu ripetutamente fatto riferimento” è quello della mancanza di spazio sufficiente nell’attuale stabile dello Studio, “ma anche qui una soluzione dipende essenzialmente dal fattore finanziario”.
Il comitato, presieduto da Guglielmo Canevascini e composto da Brenno Galli, Giuseppe Lepori, Riccardo Rossi, Giovanni Battista Rusca, Luigi Rusca e Giovanni Battista Nicola, discute di come ottenere una quota maggiore della chiave di riparto. Un tema che accompagnerà la CORSI ancora per molti anni. Intanto il Comitato dà il via libera ai lavori di sistemazione urgente dello stabile dello studio radio al Campo Marzio.
1951: Meglio costruire ex novo che ampliare
Nella seduta del settembre 1951 il Comitato, per valutare se vale più la pena ampliare lo studio attuale o costruirne uno nuovo, decide di affidare a un collegio di tre architetti – Augusto Jäggli, Alberto Camenzind e Rino Tami – il mandato per uno studio di massima su un nuovo edificio. La discussione fra i membri del comitato si anima sull’opportunità o meno di aprire un concorso pubblico, ma vista la particolarità dell’edificio, si preferisce dare incarico diretto ai tre architetti. Intanto il Comitato intende prendere contatto con il Municipio di Lugano per discutere della situazione dello stabile attuale.
In dicembre il gruppo di architetti presenta un esame preliminare delle due varianti (ampliamento o costruzione ex novo). Il nuovo edificio costerebbe 2,8 milioni, comunque meno di un ampliamento. Dopo vari sopralluoghi, gli architetti hanno individuato un terreno adatto nella zona Soldino a Besso “che offre sia dal punto di vista della situazione che di quello delle comunicazioni possibilità infinitamente più favorevoli di quelle consentite nelle altre zone che potevano entrare in considerazione”. Si tratta di un terreno di 60.000 mq, di proprietà Eredi Soldati, di cui 10.000 mq sarebbero occupati dal nuovo studio.
Ora si pone il problema del finanziamento per l’acquisto di un terreno di tali dimensioni. Viene creata una sottocommissione del comitato CORSI, composta da Canevascini, Galli e Rossi, che a fianco degli architetti, studi il problema dei finanziamenti continui le trattative con il Municipio di Lugano per una sua partecipazione all’acquisto del terreno. Intanto giunge l’ok dal Comitato centrale SSR alla costruzione di un nuovo studio radio.
1952: Trattative serrate per l’acquisto del terreno
I rappresentanti del Comitato incontrano il sindaco di Lugano, che si dice favorevole all’acquisto del terreno da parte della Città. Ma il Municipio temporeggia. I proprietari del terreno propongono un prezzo d’acquisto di 1,2 milioni (20 CHF/mq). Gli architetti ne stimano invece il valore a 700.000 franchi (15 CHF/mq). Nei mesi seguenti proseguono le trattative sul prezzo e sui tempi. La CORSI decide di acquistare solo l’appezzamento necessario allo stabile (10.000-15.000 mq) inserendo nel contratto la clausola che i proprietari realizzino una strada di accesso e garantiscano che nel restante terreno non vengano costruiti edifici con destinazioni che possano arrecare disturbo allo studio radio (per esempio fabbriche). La trattativa si fa serrata, i proprietari stringono sui tempi, la CORSI cede sul prezzo in cambio di una proroga fino a giugno per poter trattare con il comune di Lugano. Si intende fare pressione sul Municipio – che ancora non conferma l’impegno all’acquisto – dimostrando interesse per altri terreni fuori dal territorio comunale. Gli architetti vengono incaricati di prendere contatto con altri offerenti di terreni, tra cui uno a Savosa.
In maggio il Municipio dà infine luce verde e in agosto il Consiglio comunale approva il credito di 240.000 franchi necessario all’acquisto dell’appezzamento a Besso.
1953 - Si progetta
In luglio gli architetti presentano un progetto elaborato collettivamente (non senza difficoltà nel conciliare visioni e stili diversi).
1954 - Le prime complicazioni, è (quasi) tutto da rifare
Sorgono le prime complicazioni: la perizia realizzata dall’ingegnere acustico Willi Furrer, responsabile della Forschungs- und Versuchsanstalt delle Poste federali (PTT) ha evidenziato delle problematiche nel progetto, che deve essere rielaborato. Si raccomanda la separazione completa dello studio dagli altri corpi di fabbrica. Il Comitato stima ottimisticamente l’inizio dei lavori nel 1956 e l’inaugurazione all’inizio del 1958, in occasione del 25. della Radio.
Intanto la CORSI conclude una trattativa con il tennis Club Lido di Lugano, che acquista un padiglione per affittarlo temporaneamente alla RSI (che ha bisogno urgente di nuovi spazi), fino alla costruzione del nuovo studio radio.
In dicembre Giuseppe Lepori dà le dimissioni dal comitato a seguito della sua elezione in Consiglio federale. Gli succede Cherubino Darani.
1955 – 57 - Si conclude la progettazione
Gli architetti concludono il progetto di massima, con l’ok del perito. Nei mesi successivi prosegue l’iter di definizione dei vari aspetti architettonici. Intanto si allestisce il padiglione provvisorio del Tennis Club Lido. Il Comitato incarica la direzione RSI di contattare il Comune di Lugano affinché inserisca un vincolo nel piano regolatore per evitare la costruzione di caseggiati o edifici industriali adiacenti al nuovo studio.
Nel 1957 si allestisce il concorso per l’impresa di costruzione, il Comitato propone la costituzione di un consorzio. La scelta delle ditte è però laboriosa e prende qualche mese. Alla fine viene stipulato un contratto di costruzione con un consorzio composto da 6 ditte.
1958 - Arriva la TV, serve un nuovo studio
Le tempistiche di realizzazione vengono aggiornate, stimando l’inizio del trasloco nel 1961 e l’inaugurazione nel 1962.
Si comincia a parlare dell’arrivo della televisione anche nella Svizzera italiana. A breve – queste le previsioni a questo momento – saranno avviate le trasmissioni dall’antenna di Monteceneri, mentre l’inaugurazione ufficiale della TV in Ticino è prevista in novembre, con l’entrata in funzione anche della trasmittente del San Salvatore. Andranno in onda sei ore settimanali di trasmissioni riprese dalla TV svizzera.
Nella seduta di giugno, il direttore Molo fa presente la necessità di prevedere - nel nuovo studio RSI – degli spazi anche per uno studio TV con tutte le attrezzature necessarie, per quando si inizierà a produrre programmi nella Svizzera italiana. Fa presente che nel 1960 dovrebbe entrare in servizio anche la “vettura reportage” (studio mobile), che avrà bisogno di un’autorimessa. In totale per la TV lavoreranno una ventina di persone. “Già oggi ci si deve rendere conto della realtà per cui nel nuovo edificio, già a non lontana scadenza, vicino alla radio lavorerà anche la TV” sottolinea Molo che rileva come sarebbe troppo costoso aggiungere in un secondo momento un’altra ala all’edificio. Andrà quindi chiesto alla Direzione generale SSR un credito aggiuntivo di 400.000 franchi, necessario per realizzare 1.000-1.300 mq di superficie in più. Il Comitato approva.
Vengono avviate le trattative con i proprietari per la cessione di due aree adiacenti al nuovo studio: una per l’estensione TV (2.000 mq) e un terreno di protezione fra l’edificio e la strada di 5.000 mq. Il Municipio di Lugano non è più disposto ad aprire i cordoni della borsa, la trattativa è portata avanti dalla SSR. Una curiosità: in poco meno di dieci anni i prezzi dei terreni sono quasi decuplicati!
Intanto il preventivo per l’edificazione del nuovo studio sale a 7,8 milioni (dai 6,6 stimati l’anno precedente) a causa di ritardi nella costruzione dovuti a infiltrazioni d’acqua, al rifacimento dei piani per la costruzione dell’auditorio e ai rapporti non sempre idillici fra i tre architetti.
1959 – L’impegno per i finanziamenti
Viene completato l’acquisto del terreno per l’estensione TV. Si discute ancora se acquistare il terreno di protezione. La CORSI costruirà la nuova ala, che sarà poi data in locazione alla TV.
Ma il finanziamento SSR per l’allestimento della televisione nella Svizzera italiana non è per nulla scontato. Nel preventivo 1960 non è stato previsto neanche un centesimo. Da parte ticinese si spera che le sopravvenienze del canone dovute all’aumento di abbonati possano essere investite nella nostra regione, per poter avviare l’esercizio della TV nel 1960. La CORSI intende insistere presso il Comitato centrale SSR affinché vengano realizzate le infrastrutture necessarie (nuovo studio). Da parte sua la CORSI si impegna a realizzare gli spazi destinati alla televisione entro la fine del 1960.
In dicembre il direttore Molo rende conto del “voltafaccia operato dai gruppi della Svizzera alemanica”, all’utilizzo di parte del finanziamento a loro attribuito per la TV in Ticino (dopo il no del Dipartimento federale delle finanze all’uso dell’eccedenza del canone), così i piani di finanziamento vengono ritardati di tre mesi, nonostante l’intervento “chiaro ed energico” del presidente CORSI “che suscitò una giusta eco anche nella nostra stampa”. Molo chiede alla CORSI di prendere contatto con il Consiglio di Stato e con la deputazione ticinese alle Camere federali per risolvere la situazione. La CORSI decide però di pazientare: a quanto pare ai telespettatori ticinesi interessa soprattutto ricevere i programmi italiani e non scalpitano per avere produzioni locali…. Inoltre la qualità delle produzioni svizzere non viene giudicata particolarmente alta, a causa dello scarso sostegno finanziario ottenuto finora.
1960 - Interviene il Consiglio di Stato
La controversia si inasprisce: c’è malcontento nella popolazione della Svizzera italiana perché molte aree ancora non sono raggiunte dalla rete TV, sulla stampa si chiede l’installazione di più ripetitori. La CORSI sottolinea l’ostruzionismo degli ambienti svizzerotedeschi nei confronti dell’estensione della TV in Ticino.
Il Comitato decide di chiedere un incontro con il Consiglio di Stato e la deputazione ticinese a Berna. In luglio il Consiglio di Stato decide di concedere un prestito senza interessi di 1 milione per facilitare l’estensione della TV nella Svizzera italiana.
Resta il problema dell’installazione di nuovi ripetitori nelle aree meno popolate del cantone, che è però di competenza delle PTT.
Visti i ritardi nel concedere le autorizzazioni di costruzione del nuovo studio TV a Besso, nel frattempo sono stati avviati contatti con il Comune di Lugano per installare provvisoriamente gli studi TV al Conza. Intanto la vettura reportage (studio mobile) non sarà disponibile fino all’inizio del 1961.
Si ripropone il problema dell’assenza di un preventivo di dettaglio da parte SSR per la creazione del centro di televisione della Svizzera italiana e delle reticenze delle tv svizzerotedesche e romande a mettere a disposizione parte delle loro quote per la Svizzera italiana, lasciando al Ticino “le briciole”.
In novembre Molo annuncia che nel preventivo SSR è stata iscritta (finalmente) una quota annua di 1,2 milioni di franchi per il centro TV della Svizzera italiana, che viene però ritenta insufficiente dal comitato CORSI per delle produzioni accettabili.
In marzo il consigliere nazionale Brenno Galli esce dal Comitato, dopo che nell’anno precedente aveva lasciato il Consiglio di Stato. Viene sostituito dal consigliere di Stato Plinio Cioccari. Dà le dimissioni anche Luigi Rusca, “per lasciare il passo ai giovani”. Al suo posto viene nominato Franco Masoni (in quegli anni granconsigliere).
A livello nazionale, il consigliere nazionale Hans Oprecht viene nominato presidente della SSR in sostituzione di Willy Spühler, eletto in Consiglio federale. Il direttore generale SSR in questi anni è Marcel Bezençon (in carica dal 1950 al 1972).
1961: “Una cerimonia entro limiti di grande modestia”
In dicembre inizia il trasloco di alcune attività dal Campo Marzio a Besso, la produzione sarà trasferita nel nuovo studio nel marzo 1962. L’inaugurazione viene fissata il 31 marzo. Il direttore Molo ricorda che la cerimonia “sarà contenuta entro limiti di grande modestia”, questo “per evitare oneri” e “per ragioni di opportunità politica di fronte agli organi centrali e alle società membro della SSR”. È previsto un momento di discorsi, seguito dalla visita agli studi, aperitivo e poi la sera concerto di gala nel nuovo auditorio. Si discute della cerimonia: c’è chi vorrebbe un banchetto, chi la benedizione del vescovo, i Grigioni rivendicano un rappresentante nei discorsi ufficiali.
Intanto il consuntivo di costruzione del nuovo studio è di 8.5 milioni, con un notevole sorpasso rispetto al preventivo, per i ritardi e i problemi indicati in precedenza.
Poco dopo la seduta di gennaio del comitato, viene a mancare per un malore il membro Giovanni Battista Rusca, che viene sostituito da Manlio Foglia (direttore della Magistrale di Locarno). In settembre il piccolo Consiglio dei Grigioni nomina Romerio Zala in sostituzione di Giovanni Battista Nicola.
1962 - “All’espansione logistica deve seguire quella della qualità”
Il 31 marzo viene inaugurato il nuovo studio radio di Besso. Nel discorso inaugurale il presidente della CORSI Guglielmo Canevascini ripercorre il lungo e complesso iter di progettazione e realizzazione di un edificio eccezionale: “Tanto era semplice lo schema costruttivo, altrettanto complessa era la sua realizzazione. Ho seguito da vicino lo svolgimento delle opere, il sorgere delle strutture portanti, complicate dalla necessità di rendere indipendente ciascuna di essa a motivo dell’assoluta isolazione fonica. […]. Tutto ciò si compì in condizioni che ben possiamo definire quali eccezionali: scarsità di manodopera, ditte assuntrici sovraoccupate, difficoltà nell’ottenimento di materiali e nell’osservanza dei termini di consegna”. Alle difficoltà si contrappone però l’orgoglio “nel presentarvi questo bellissimo edificio, che non esito a porre all’avanguardia tra le opere architettoniche nel campo radiofonico ed al quale auspico le migliori fortune”. Canevascini sottolinea infine che ora “dall’espansione logistica, tecnica e burocratica la Radio della Svizzera italiana deve passare all’espansione qualitativa”.
Giorgia Reclari Giampà, segretariato CORSI