Un successo a tutto tondo. È in estrema sintesi il bilancio della 70esima edizione delle Settimane musicali di Ascona, svoltasi nel mese di ottobre. Un’occasione per riflettere con il Direttore Francesco Piemontesi sulla promozione della musica che viene fatta a livello ticinese grazie alla RSI.
Qual è secondo Lei il ruolo del servizio pubblico SSR/SRG-RSI per la cultura in Svizzera e nella Svizzera italiana?
“La RSI deve garantire un servizio pubblico di qualità, un´informazione indipendente e promuovere la cultura intesa come bene comune e diritto di tutti i cittadini.”
Quanto si fa a livello di RSI in specifico per la musica? Si potrebbe fare di più?
“Al momento si fa molto: l´importante è mantenere la qualità e la quantità delle produzioni anche in futuro.”
Nelle sue tournées all’estero dove è stato inviato quale prestigioso pianista e interprete avrà visto altri modelli di promozione culturale tramite Radio e televisione. Cosa manca alla RSI rispetto alle offerte
delle altre reti nazionali in merito alla cultura?
“La BBC offre da anni un programma di sostegno a giovani artisti chiamato “New Generation Artists”. Ne ho fatto parte dal 2009 al 2011 dove ho potuto registrare più di quaranta produzioni televisive e radiofoniche. Ho suonato con le orchestre della BBC, ho debuttato ai Proms e al Festival di Edinburgo grazie a questa iniziativa e la mia carriera internazionale si è rapidamente sviluppata grazie a tutto questo. Mi rendo conto che la Radio 3 della BBC (che trasmette musica classica) ha da sola più di due milioni di ascoltatori, ma una collaborazione tra Rete Due e SFR 2/Espace 2 permetterebbe forse di creare un’iniziativa di questo genere anche da noi. Ce ne sarebbe bisogno a mio avviso, dato che in Svizzera non si fa abbastanza per la promozione di giovani artisti.”
Le esperienze all’estero le servono anche per organizzare al meglio gli eventi che promuove in Ticino?
“Sicuramente! Quello che mi affascina della scena musicale nordica ad esempio è la capacità di sedersi al tavolo e di mettersi d´accordo sulle date, sui programmi, sugli artisti invitati senza offendere nessuno: lavorando quindi senza emozioni eccessive ma ottenendo grandi risultati. Purtroppo la situazione in Ticino è molto più difficile da gestire da questo punto di vista.”
Intervista di Laura Quadri.