L'arrivo del nuovo direttore generale della SSR SRG Gilles Marchand ha portato una ventata di novità anche al Consiglio Regionale (CR) della CORSI. Infatti le "richieste di verifica" o meglio i suggerimenti espressi dalla CORSI alla direzione generale SSR SRG, volti a modificare o precisare alcuni aspetti delle linee di programma della RSI legate al multimedia del prossimo quadriennio, sono stati tenuti in considerazione e saranno messi in opera nel prossimo quadriennio. Un risultato che segna un deciso cambiamento di atteggiamento, staccato dal Gruppo di lavoro (GL di "Verifica dei concetti di programma") coordinato da Fabrizio Keller.
Come si è arrivati a questo risultato e perché è tanto significativo per il CR e quindi per la CORSI?
Ogni Direttore generale ha uno stile di conduzione dell'azienda che gli è proprio. Gilles Marchand ha, già nel suo precedente ruolo di Direttore di RTS, sempre instaurato un costante colloquio con la società regionale dichiarando la propria disponibilità in ogni tempo a valutare l’integrazione nei concetti di programma dei suggerimenti che venivano dalle società regionali, frutto del loro contatto diretto con il pubblico. Sin dal suo insediamento quale nuovo Direttore generale della SSR SRG, egli ha ribadito di voler applicare questo metodo di lavoro anche nelle altre società regionali della SSR. Oggi è così possibile un dialogo che va al di là delle semplici competenze statutarie e che coinvolge non solo il Direttore generale ma tutti i quadri dell'azienda, sia nel contesto dell'elaborazione del documento “concetti di programma”, sia nel contesto di seminari di discussione su dei temi specifici che riguardano la programmazione.
Mentre con Roger de Weck, il direttore precedente a Marchand?
Con il precedente Direttore l’approccio statutario severo era la regola: egli ha sempre dichiarato di essere disposto a tenere in considerazione unicamente gli aspetti strettamente legati alle competenze riconosciute sulla carta alle società regionali. Come detto, con Gilles Marchand a questo proposito vi è un cambiamento di passo, dovuto anche al fatto che oggi la struttura piramidale dell'azienda (dopo la riforma del 2009) è consolidata e pertanto l'iniziale severità assunta dal Direttore De Weck, non è più necessaria.
Per avvalorare le vostre tesi avete commissionato uno studio all'USI, con conseguente approfondimento da parte del GL di "Verifica dei concetti": cosa ne è emerso?
Lo studio dell'USI non aveva lo scopo di avvalorare le tesi da noi avanzate, bensì di offrire uno spunto scientifico, da parte di specialisti esterni, in particolare per il settore che riguarda il multimedia. Lo studio è molto interessante e sono emersi diversi elementi, che erano stati rilevati per altro anche dal Consiglio del pubblico. Attraverso un monitoraggio e confronti con altre aziende viene indicato un percorso di possibile miglioramento di questo settore della RSI e si propone una valutazione globale di quello che oggi molti definiscono essere un nuovo canale media. Quest’ultimo ha una sua logica e quindi deve avere una propria specifica impronta editoriale oltre a una gestione alla stessa stregua di un qualsiasi altro canale o rete tradizionale.
Quali proposte di modifica, in breve, avete inoltrato alla direzione SSR SRG?
Non sono modifiche puntuali, ma è stato chiesto di procedere ad alcune valutazioni così da avere per il futuro una linea strategica chiara e orientamenti più profilati e concreti, per potersi allineare a quelle che saranno le indicazioni strategiche nell'ambito del multimedia del futuro. E questo aspetto non può essere disgiunto dall'organizzazione interna dell'azienda e da una pianificazione finanziaria che finalmente deve vedere il multimedia come un unico settore, e non solo come l'appendice di quelli che sono gli attuali canali o reti senza che vi sia un concetto di intervento complessivo. I mezzi a disposizione della SSR SRG sono oggi limitati. Quindi la gestione dell'intero multimedia deve avvenire con i mezzi già a disposizione per quelle che sono le diffusioni tradizionali (radio e tv). Questo significa che solo con un miglioramento della struttura, una chiara strategia aziendale e una efficace utilizzazione delle risorse, in modo mirato e convergente, sarà possibile mantenere lo stesso livello di qualità dell'azienda, pur dovendo essere attivi anche, come oggi il mercato impone, nel campo del multimedia.
Lei conferma quindi che si stia profilando un'apertura della Direzione SSR SRG più decisa nei confronti della CORSI: si può parlare di un vero e proprio cambiamento di rotta?
Un sostanziale cambiamento di rotta sarebbe possibile solo con una modifica dell'impianto statutario SSR SRG, rispettivamente con una modifica degli statuti della società cooperativa CORSI. Quello che sembra avvenire, come già detto, è piuttosto un atteggiamento diverso che la Direzione generale ha assunto nei confronti delle società regionali, coinvolgendole maggiormente nelle proprie scelte e aprendo una discussione a più livelli aziendali e non (come in passato) solo con il Direttore generale o con la Direzione regionale. La struttura della SSR, con un'azienda organizzata in modo piramidale e le società regionali con un compito di accompagnamento critico dell'attività dell'azienda, non subisce un cambiamento sostanziale. Si può però affermare che in questo modo il dialogo tra società regionali ed azienda risulterà facilitato e obbligherà entrambe le parti a impegnarsi di più nella ricerca di qualità, nel nostro caso della RSI.
Che tipo di rapporto state instaurando con Marchand?
Quale coordinatore del Gruppo lavoro e concetti di programma mi sono recato in passato a Ginevra ad uno dei seminari organizzati dalla RTS, per discutere dei concetti di programma. Avevo molto apprezzato il metodo aperto di discussione adottato dall'allora Direttore RTS Gilles Marchand, che spaziava a 360°, discuteva di tutte le problematiche connesse con i programmi, e coinvolgeva l'intera sua direzione. Ed erano così coinvolti tutti gli organi della società regionale (Comitato, Consiglio regionale e Consiglio del pubblico). Con Gilles Marchand esiste quindi anche per la CORSI la possibilità di continuare questo dialogo che è stato iniziato alcuni anni fa, discutendo di programmi, di concetti di programmi, di critiche e di possibilità di miglioramento. Chiaramente ognuno però mantiene il proprio ruolo: da un lato la responsabilità della Direzione dell'unità aziendale verso la Direzione generale e il Consiglio di Amministrazione, e dall'altro lato la responsabilità della CORSI quale società regionale verso il proprio pubblico e verso l'Assemblea dei delegati dell'associazione e il Comitato dell'Associazione nazionale.