In vista dell'incontro Trasformazioni del corpo tra politica e tecnica di giovedì 3 ottobre 2019 alle ore 18.30 proposto da NEL, in collaborazione con l'Università della Svizzera italiana e la CORSI, abbiamo intervistato Cristina Bettelini, presidente dell'associazione.
Quali effettivi punti di collegamento intravvede tra il tema della Metamorfosi trattato quest’anno da NEL e il servizio pubblico radiotelevisivo?
Con questa parte della rassegna proponiamo una riflessione sugli impatti non del tutto prevedibili per l’uomo dei mutamenti del mondo e degli attuali rapidi sviluppi del progresso scientifico. Esperti di diverse discipline propongono il loro punto di vista e artisti, con la loro libertà e le loro sensibilità, portano a interrogarci, non solo in una prospettiva di chiusura, parlandoci di perdita e di trasformazione, di rapporto con sé e con l’altro, di futuro. Il collegamento con il servizio pubblico radiotelevisivo è fondamentale perché ponte con il pubblico più vasto, persone con opinioni e storie diverse, per uscire dal rischio di cultura uguale e di rivolgersi a una nicchia.
Cultura e servizio pubblico RTV: un legame visibile attualmente, e, se fosse il caso, come migliorarlo?
Le società, anche quelle che sembrano unitarie, sono arcipelaghi di culture che hanno radici nel passato, nella diversità dei modi di vita e di pensare. Siamo davvero in grado di comprenderle? La comprensione, nel mondo di diversità, conflitti e così rapidi mutamenti di oggi, è un’urgenza e il servizio pubblico RTV è un canale indispensabile per approfondire e migliorare questa conoscenza e renderla alla portata di tutti.
Quale associazione privata, che tipo di collaborazione auspica di avere con la RSI? Quanto spazio dovrebbe/potrebbe dedicare, secondo lei, un’emittente pubblica alle associazioni private (come NEL)? Quale ruolo potrebbe svolgere la CORSI in questo ambito?
La collaborazione è auspicabile su più fronti. Dare visibilità a quanto proponiamo, approfittare di personaggi di grande cultura che invitiamo per intervistarli e offrire al pubblico RSI momenti privilegiati di conoscenza, collaborare su alcuni temi, offrire spazi per conferenze e dibattiti pubblici, essere partner con i vantaggi che questo può comportare anche per la RSI. In gran parte questa collaborazione esiste già.
La CORSI ha un ruolo di vero “compagno di strada” con cui discutere progetti, renderli concreti e accessibili, e a nostra volta collaboriamo a incontri che la CORSI organizza, mettiamo a disposizione i nostri filmati e documenti, e cerchiamo di condividere una solida rete di contatti.
Lo scorso anno in un’intervista per la CORSI Diego Erba, già Direttore della Divisione scuola del Canton Ticino, ha affermato che: “…Il compito della RSI è indubbiamente di valorizzare il patrimonio culturale della Svizzera italiana, ma anche di far conoscere quello delle altre regioni linguistiche, come pure di aprirsi verso il mondo. La cultura non ha frontiere e anche la RSI deve rendersene conto.”Concorda con l’affermazione? Cosa potrebbe fare la RSI quale agente culturale nella Svizzera italiana e al di fuori dei confini nazionali? E in questo ambito, quale ruolo si attende dalla CORSI, quale cooperativa che riunisce i cittadini e utenti italofoni interessati al servizio pubblico radiotelevisivo svizzero?
Concordo pienamente. La RSI ha il compito molto importante di darci le opportunità per conoscerci meglio approfondendo aspetti della nostra storia, del nostro patrimonio culturale e delle dinamiche dell’oggi. Questa è una premessa. Parallelamente l’offerta di servizio pubblico deve apportare informazione sul patrimonio culturale esistente altrove, sull’evoluzione dello stesso e aprire le porte anche ai quesiti contemporanei di altre culture del mondo, mostrando filmati di qualità di cui le televisioni di altri Paesi dispongono, con contributi di protagonisti interessanti. Se non rinforziamo la nostra conoscenza del mondo, il confronto propositivo è difficile.
La CORSI è un canale diretto del pubblico e un’antenna, che oltre alla sua azione sul territorio può portare anche fuori dai nostri confini lo scambio culturale, nell’ambito della sua missione. Dati per esempio i rapporti stretti che il Ticino deve avere con l’Italia per trovare accordi su diversi temi, ritengo che rafforzare il confronto anche culturale sia indispensabile. Lo stesso può valere nei confronti delle altre regioni svizzere.
Intervista di Veronica Del Sindaco, Segretariato CORSI