Fondamentale il suo ruolo per far capire le sfide con cui è confrontata l’azienda - Intervista a Luigi Pedrazzini
Considerate le misure annunciate oggi dal direttore della RSI Maurizio Canetta, come vede lo “stato di salute” del servizio pubblico nella Svizzera italiana?
Bisogna cogliere correttamente il messaggio legato a queste misure: non si tratta di « risparmiare » per indebolire il servizio pubblico, ma per fare in modo che possa continuare a svolgere durevolmente la sua funzione, rimanendo forte e autorevole. Per questa ragione non vanno considerate solo le misure di contenimento, ma anche le riforme in atto per affrontare con successo la sfida della digitalizzazione.
Che ricaduta sul territorio avranno le misure con cui è confrontata la RSI (e il mondo dei media in generale)?
Senza voler minimizzare la portata delle misure, soprattutto per quanto concerne la riduzione dei posti di lavoro, penso di poter dire che l’impatto sul territorio è contenuto per quanto concerne la sola RSI. Il discorso è diverso se consideriamo quanto successo negli ultimi due decenni nel campo dei giornali, con la cancellazione di alcune testate e la soppressione di un numero importante di posti di lavoro (non soltanto giornalisti).
Quali auspici ha per un servizio pubblico confrontato con ricorrenti misure di risparmio?
Che possa mantenere - sia pure in forma parzialmente diversa e ricorrendo a nuovi vettori - la sua funzione essenziale nella società, quella funzione ben riconosciuta dal popolo in occasione della votazione sulla No Billag. Affinchè ciò avvenga il servizio pubbllico dovrà avere il coraggio di riformarsi, ma la politica dovrà avere quello di sostenerlo. Molto interessante sotto questi aspetti l’intervista recente di Gilles Marchand al Corriere del Ticino.
Che ruolo avrà la CORSI in questo contesto ricco di sfide per la RSI e in costante evoluzione?
Credo sia molto importante che la CORSI si adoperi per far capire al pubblico le sfide con cui si trova confrontato il Servizio Pubblico, per spiegare e sostenere gli sforzi di chi, dall’interno dell’azienda SSR si sta adoperando con coraggio per raccogliere e vincere le sfide della digitalizzazione. La RSI ha avuto qualche anno fa il coraggio di seguire la strada della convergenza che oggi, sul piano dell’impiego delle risorse, si sta rivelando pagante. Ma non è finita come ben dimostra quanto preannunciato proprio in queste ore dalla direzione della SRF. C’è ancora molto lavoro da fare e la CORSI puo dare un conttributo importante nel segno di una sua missione storica, quella di radicare il servizio pubblico nel territorio.