Informazione, intrattenimento di qualità, ascolto e coinvolgimento. Sono queste le parole chiave su cui si basano SPAM e FLEX, due prodotti RSI di infotainment social dedicati alle nuove generazioni, cui si aggiunge Wetube, uno spazio RSI dedicato ai giovani creativi digitali della Svizzera italiana. Le tre realtà erano al centro della serata promossa nell’ambito del ciclo “Dentro il servizio pubblico RSI con la CORSI” svoltasi martedì 12 novembre alla Filanda di Mendrisio davanti a un pubblico intergenerazionale, tra cui spiccavano molti giovani.
Al tavolo dei relatori Pablo Creti, responsabile SPAM e FLEX, insieme a Simona Rodesino, redattrice SPAM, ha presentato i format, snocciolando numeri lusinghieri sulle visualizzazioni e le interazioni di quanto pubblicato sui social, segno tangibile del successo riscontrato tra i giovani da questo tipo di offerta. Incalzato dai moderatori Jary Copt (animatore radiofonico, dj e musicista) e Maurizio Michael (membro del Comitato del Consiglio regionale della CORSI), ma anche da alcune domande del pubblico, Creti ha più volte ribadito l’attenzione costante alla qualità e l’impegno a non scadere nel puro intrattenimento, nel rispetto del ruolo di servizio pubblico.
“Come mamma posso dire che questi prodotti svolgono un compito fondamentale andando a informare i nostri figli là dove noi genitori spesso non riusciamo a seguirli: il web e i social” ha sottolineato anche Donatella Oggier-Fusi, membro di comitato della Conferenza cantonale dei genitori. Sulla stessa linea anche Lara Tarantolo, responsabile di Easyvote e membro di direzione della Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani. Dal canto suo Cristina Giotto, direttrice dell’associazione ated - ICT Ticino, ha sollevato la questione della fidelizzazione al servizio pubblico: “Quando questi ragazzi che seguono FLEX e SPAM cresceranno, guarderanno i programmi della RSI?”. Secondo alcuni studi citati da Eleonora Benecchi, docente dell’Università della Svizzera italiana presente tra il pubblico, i giovani mettono l’informazione ai primi posti nella classifica dei temi che più li interessano sul web e sui social. Tutto sta quindi a creare un formato adatto a veicolarla nelle varie fasce di età. Sul tema è intervenuto anche il direttore della RSI Maurizio Canetta, secondo cui occorre tenersi costantemente aggiornati per riuscire ad offrire contenuti in grado di avvicinare i giovani al servizio pubblico. “Il mio sogno – ha dichiarato – è che un giorno video come quelli di SPAM e FLEX possano essere trasmessi anche al Quotidiano e al Telegiornale”.
“Il lavoro delle nostre redazioni – ha sottolineato dal canto suo Creti – è anche quello di mantenere l’attenzione sull’evoluzione dei canali e delle modalità di fruizione dell’informazione da parte dei ragazzi: per esempio stiamo analizzando la possibilità di entrare nel nuovo social network TikTok, che è diventato molto popolare anche nella Svizzera italiana, ma lo faremo solo se sarà possibile garantire la qualità richiesta dal servizio pubblico”.
Un concetto chiave, quello della qualità dei contenuti, su cui ha insistito anche Roberto Stoppa, economista, esperto di statistica e docente di economia e diritto al liceo di Locarno nonché membro del Consiglio del pubblico della CORSI, che ha voluto sapere se vengono rispettate le regole base di un’informazione corretta, come la presenza di un contraddittorio per i temi dibattuti. “Sì, lo facciamo per le questioni più controverse” ha garantito Creti, citando l’esempio del dibattito sull’opportunità o meno di tatuarsi il viso. “Nella maggioranza dei casi però raccontiamo delle storie”. Come quella di Denise, giovane disabile che ha parlato della sua situazione nel toccante video proiettato al termine della discussione.
di Giorgia Reclari Giampà