Questo il titolo dell’evento che il Consiglio anziani del Canton Ticino ha organizzato in collaborazione con la CORSI, società regionale della SRG SSR che rappresenta il pubblico della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, lo scorso 19 settembre a Lugano.
Si è trattato di un dibattito/incontro moderato dal giornalista RSI Antonio Bolzani e con gli ospiti: Milena Folletti, responsabile Dipartimento programmi e immagini RSI; Francesca Gemnetti, segretaria generale CORSI; Matilde Gaggini Fontana, valorizzazione teche RSI (totem senior), Gabriele Fattorini, direttore Pro Senectute Ticino.
Interessanti gli stimoli portati dagli ospiti e dal numeroso pubblico presente.
Come è cambiato il rapporto tra anziani e media nel corso degli anni? Come si pone la RSI verso il pubblico over 65? In che modo gli anziani potrebbero collaborare alla realizzazione di programmi radiotelevisivi? L’aspetto legato alle nuove tecnologie è un ostacolo verso la fruizione dei programmi? ecc.
Da questi e altri interrogativi sono emerse alcune considerazioni: non è corretto parlare di programmi per gli anziani, visto che il “pianeta anziani” è ampio e molto diversificato e va dai 65 ai 90 anni e più.
Difficile è anche per il Dipartimento programmi soddisfare tutte le esigenze di fronte ad un mondo complesso, a bisogni che variano dal tanto sport, alla commedia dialettale, ai documentari, ai film, agli orari di fruizione ecc.
A proposito di film è sorta la critica per quelli americani, ma la legge di mercato ed i costi spesso costringono a certe scelte “obbligate”.
In media un anziano usufruisce della televisione per 170 minuti al giorno, mentre il giovane passa 18 minuti perché per lui altre sono le fonti di comunicazione e informazione.
Gli interessanti filmati proposti hanno dimostrato che le difficoltà legate alla digitalizzazione, rivoluzione ultra rapida che vuole il “qui e ora”, può risolversi grazie all’intergenerazionalità all’interno delle famiglie, delle amicizie, di giovani formati anche per esperienze in atto nelle case anziani.
Critiche sono sorte dal pubblico legate alla “lingua usata“ ai microfoni con troppe sigle, presentate con troppa rapidità e con troppi anglicismi ed eccessiva musica di sottofondo.
L’interessante e arricchente discussione è poi continuata durante l’aperitivo di fine giornata con l’augurio di riproporre altre occasioni utili ad una sempre migliore vita attiva e sociale nel corso degli anni.
Testo: Maria Luisa Delcò
Foto: copyright CORSI/D.Schnell