Beatrice Curiger è una storica dell'arte, curatrice di mostre ed editrice. Dopo la laurea ha tenuto una rubrica di critica d'arte per il Tages-Anzeiger, mentre nel 2011 è stata chiamata a curare la Biennale di Venezia, appuntamento faro dell’Arte contemporanea mondiale. A fine marzo sarà ospite della CORSI per la terza serata pubblica del ciclo “Quando il leader è donna”, iniziato nell’ottobre del 2018, nella quale racconterà la sua esperienza professionale e condividerà le sue riflessioni sull’attuale situazione del servizio pubblico radiotelevisivo.
Ne parliamo con un'altra nota personalità femminile del nostro Cantone, Marialuisa Parodi, Presidente della FAFTPlus (Federazione delle Associazioni Femminili Ticino Plus), partner del ciclo di serate sopra descritto
Se fosse Lei a intervistare Bice Curiger, cosa sarebbe curiosa di chiederle?
Sono sempre molto curiosa delle dinamiche che portano le persone a fare delle scelte piuttosto di altre. Del curriculum della signora Curiger impressiona la varietà di incarichi che ha ricoperto e anche l’esperienza internazionale.
Così le chiederei quali sono gli aspetti che prende in considerazione, quando deve decidere se accettare una nuova sfida professionale: quanto pesa l’interesse personale, il prestigio, l’ambiente di lavoro, la fatica, il potere, la flessibilità, il cambiamento delle abitudini di vita e così via.
E magari: decide a tavolino o d’istinto?
Cosa si aspetta che riveli della sua attuale carriera?
Mi piacerebbe molto che potesse comunicare il fascino della sua professione e il valore sociale ed umano della sua esperienza. Sono questi i messaggi che trasmettono motivazione alle ragazze che si affacciano al mondo del lavoro e che troppo spesso si trovano costrette ad autolimitarsi nelle scelte; o peggio, a convincersi di non poter scegliere.
Consiglierebbe quindi a tutti di partecipare alla serata?
Certamente, il personaggio è di sicuro interesse per un pubblico vasto e diversificato!
Nella sua esperienza professionale ha visto le sue colleghe donne faticare particolarmente per riuscire a svolgere le loro mansioni? Il fatto di essere donna è ancora un problema oggi per certe cariche?
Nel settore finanziario è ancora scarsa la componente dirigenziale femminile, anche se ormai sono sempre più solide le evidenze che dimostrano che la finanza è un lavoro per donne: siamo molto brave nella gestione del rischio e nell’assicurare stabilità dei risultati di investimento.
Nei settori professionali a prevalenza maschile, come la finanza appunto, la difficoltà più grande è imporre uno stile di leadership femminile ed è una vera e propria questione di numeri. È comprensibile che una donna sola, in una marea di colleghi uomini, finisca con l’assumere atteggiamenti maschili, mentre un ambiente di lavoro misto permette alla diversità di esercitare i suoi benefici. Un concetto che la “Pixar” ha reso benissimo con i gomitoli colorati del suo piccolo video sulla diversità in ufficio.
Si tratta di una questione di massa critica e di ricambio generazionale, la direzione è quella.
Cosa può dare il servizio pubblico radiotelevisivo nella valorizzazione dell’immagine femminile? Cosa ne pensa di quanto fa sinora la RSI?
La RSI, come tutte le grandi aziende, sta prendendo atto, accogliendo e rappresentando il cambiamento. Come azienda di servizio pubblico, però, ha una chiara responsabilità in più: ingranare la marcia e guidare il cambiamento.
La CORSI ha tra i suoi compiti quello di raccogliere le attese dell’utenza verso il servizio pubblico radiotelevisivo. Quali sarebbero secondo Lei le iniziative più appropriate per dialogare con la società civile?
Non sono certo un’esperta di comunicazione, ma mi verrebbe da pensare a una rubrica settimanale in un media tradizionale e molto seguito; una specie di canale sempre aperto di interscambio e di aggiornamento leggero, rivolto al grande pubblico e i cui contenuti e riflessioni possano essere ripresi facilmente dal web e dai social media.
Intervista di Veronica Del Sindaco, Segretariato CORSI