Dal 2011 il progetto “OSI Concerti per i bambini e le famiglie” è sostenuto attivamente dalla CORSI; essa facilita anche, in collaborazione con la Comunità tariffale Arcobaleno e il LAC, l’accesso ai concerti dedicati agli scolari e alle scuole tramite una riduzione del costo del trasporto pubblico agli allievi partecipanti, che sono gli spettatori e i viaggiatori di domani. Possono così raggiungere la sala del concerto al LAC a un costo irrisorio . Approfittando di questo vantaggio, saranno più di 8'000 gli allievi che coglieranno nel mese di maggio l’opportunità di partecipare al bellissimo spettacolo “Peer Gynt” nella visione di Edvard Grieg, che l’Orchestra della Svizzera italiana dedica proprio a loro.
A colloquio con Denise Fedeli, direttrice artistico-amministrativa dell’Orchestra della Svizzera Italiana (OSI), vogliamo capire cosa dobbiamo aspettarci dall’evento: «L’OSI suonerà le due suites di Grieg, mentre l’Accademia Teatro Dimitri proporrà acrobazie, danze e coreografie ispirate alla storia di Peer Gynt. I brani musicali sono bellissimi e di immediato impatto, le avventure di questo personaggio sono stimolanti e si prestano a una rappresentazione visiva molto particolare, grazie anche alla presenza di gnomi, trolls e altre creature magiche. Abbiamo già realizzato in passato diverse edizioni di concerti per bambini in collaborazione con l’Accademia Teatro Dimitri, sempre con risultati straordinari. Condividiamo la loro linea artistica e il modo di porsi verso il pubblico».
Cosa possono ricavare i più giovani dalla partecipazione all’evento? «Lo spettacolo è stato pensato apposta per avvicinare i più piccoli al mondo dell’orchestra; è un’occasione unica per le scuole e famiglie che desiderano assistere nella sala teatro LAC a una performance di qualità, facile da seguire, ricca di spunti musicali, visivi e poetici. Credo che all’interno dell’attività annuale OSI, questo progetto sia il più importante da un punto di vista sociale. E’ sicuramente il più divertente in fase di produzione. Gli apprezzamenti da parte di bambini, genitori e docenti, inoltre, sono per noi la soddisfazione maggiore».
Dalla descrizione di Denise Fedeli è facile provare entusiasmo per questa iniziativa e nasce spontaneamente il desiderio di partecipare ad altre proposte simili:
«Effettivamente, nella Svizzera italiana ci sono parecchie iniziative, ma non bastano. Cercheremo nei prossimi anni di sviluppare ulteriormente questo importante settore, rivolgendoci non solo ai più piccoli, ma anche ai giovani delle scuole superiori. Perché? Lo studio della musica classica sviluppa la capacità di concentrazione, allena il cervello, libera la fantasia, accresce l’autostima, rafforza il carattere e la costanza, favorisce l’integrazione sociale. E non da ultimo, allontana i giovani dai telefonini!»
Intervista di Laura Quadri.
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