Giovanna Giuliani Crameri nasce a Poschiavo e dopo l’assenza dalla sua Valle durante la sua formazione professionale ne fa ritorno, sposandosi. Con la famiglia vive nel paese ormai da quasi 50 anni. È socia della CORSI dal 2000 ed è stata membro del Consiglio regionale dal 2000 al 2011, anno della scadenza del suo mandato presso la cooperativa.
Sarà una delle ospiti sul palco durante la serata pubblica proposta dalla CORSI “C’era una volta: la Valle di Poschiavo” in collaborazione con il Comune di Poschiavo, un appuntamento a chiusura del ciclo, iniziato nel 2017, sulle valli della Svizzera italiana.
Chi, se non lei, potrebbe suggerirci riflessioni su questa valle italofona grigionese combinate a delle considerazioni relative al servizio pubblico radiotelevisivo?
Quale è secondo lei il fatto storico che ha segnato maggiormente la valle?
Tornando all’inizio del ventesimo secolo, sicuramente l’avvento della Ferrovia del Bernina, divenuta poi Ferrovia Retica e lo sfruttamento idroelettrico delle Forze Motrici di Brusio, oggi Repower.
Tutto questo ci ha permesso di mantenere diversi posti di lavoro e soprattutto di avere un costante sviluppo anche culturale e turistico in una regione periferica.
Rivivere il passato attraverso immagini e filmati d’archivio può suscitare emozioni forti: cosa si aspetta dalla serata?
Rivedere persone conosciute e non più tra noi, coinvolte in attività e momenti storici importanti, suscita emozioni e ricordi piacevoli e non. In questo senso spero che la serata possa, con l’aiuto delle immagini e dei filmati provenienti dalle Teche della RSI, coinvolgere ed emozionare tutte le fasce della nostra popolazione.
A suo modo di vedere il Grigioni italiano, e più in particolare la Valle di Poschiavo, viene sufficientemente valorizzato dalla RSI o si potrebbe fare di più?
È difficile poter quantificare e valorizzare pienamente quanto offre la RSI. Per quanto riguarda la Valposchiavo va ricordato che ultimamente sono molto apprezzati i contributi di Annalisa De Vecchi, che ci permettono di interessarci alla cronaca del nostro cantone anche in lingua italiana. Sono sempre graditi e seguiti con attenzione i contributi che riguardano la nostra Valle.
Poschiavo è anche un passo dalla Svizzera Romancia e dalla Svizzera Tedesca: sentite più “vostra” la RTR, la SRF o la RSI? Lei ad esempio, su quale canale segue il Telegiornale?
La nostra lingua è l’italiano e sicuramente la maggior parte della popolazione segue la RSI. Saltuariamente io seguo pure le notizie della televisione romancia e di quella svizzerotedesca.
Facendo un confronto, posso asserire che, secondo il mio parere personale, i notiziari della RSI sono più ricchi di notizie specifiche e complete.
Che rapporto ha, invece, con le emittenti radiofoniche SSR?
Purtroppo devo ammettere che generalmente mi limito all’ascolto dei radiogiornali. Durante la giornata apprezzo tuttavia i canali di musica classica.
La CORSI ha tra i sui compiti quello di sostenere e ancorare il servizio pubblico radiotelevisivo nel territorio della Svizzera italiana: con quali iniziative pensa che si possano raccogliere le aspettative degli utenti poschiavini verso la SSR e la RSI?
Buona parte della popolazione non conosce la CORSI, né i compiti del suo Consiglio del pubblico, del Comitato del Consiglio regionale e del Consiglio regionale. Sarebbe auspicabile farla conoscere di più, specialmente tra i più giovani. Servirebbero rappresentanti che vivono in Valle, che conoscono la nostra realtà e la nostra quotidianità, e sono in grado così di meglio proporne le attese.
Lei è socia della CORSI dal 2000. Perché è importante far parte della cooperativa? Quale valore aggiunto ne ha tratto e ne trae? Quali aspetti potrebbe migliorare la cooperativa nel suo modo di agire nei confronti degli utenti radiotelevisivi e rispettivamente nei confronti della RSI?
Ho fatto parte del Consiglio regionale dal 2000 al 2011. Sicuramente molte cose, da allora, sono cambiate. Per me è stato un periodo arricchente che mi ha avvicinato alla realtà della Svizzera Italiana, potendo confrontare le diverse realtà che ci accomunano.
È molto importante essere parte di questa organizzazione, perché si possono portare le proprie idee. È una società democratica che rappresenta il pubblico, in un Paese democratico: può essere liberamente espresso ogni pensiero riguardante i vari prodotti RSI, sia televisivi che radiofonici. In questo modo possiamo non prendere “tutto ciò che ci viene dato” ma possiamo esprimere le nostre impressioni e osservazioni sui programmi. La CORSI dovrebbe farsi conoscere maggiormente, soprattutto nella nostra regione.
Nel 2019 l’Assemblea dei soci della CORSI nominerà i nuovi membri degli organi e del Consiglio del pubblico: Perché consiglierebbe di candidarsi? E quali suggerimenti può dare ai neo eletti?
Come detto è importante avere dei rappresentanti che vivano e conoscano la nostra realtà e che si adoperino costantemente per essere coinvolti nei problemi non solo della nostra Valle, ma di tutta la Svizzera Italiana.
È un incarico molto interessante, perché gli organi della CORSI dovrebbero raggruppare persone che possono e vogliono portare dei cambiamenti nei programmi e far sentire la propria voce. Spero che i nuovi eletti porteranno anche la voce del territorio del Grigioni italiano nella Svizzera italiana.
Il mio consiglio è quindi quello di impegnarsi a rappresentare puntualmente la regione e insistere un po' di più di quanto ho fatto io; perché la realtà ticinese è molto diversa da quella grigionese e a volte risulta difficile imporre il proprio punto di vista.
Intervista di Veronica Del Sindaco, Segretariato CORSI