Il ciclo CORSI “Quando il leader è donna” è iniziato col botto giovedì 18 ottobre. Lo studio RSI di Besso era gremito per un incontro con una figura che incarna come poche altre il made in Switzerland: Carole Hubscher, CEO del mitico e universalmente noto marchio Caran d’Ache. Affabile e nel contempo visionaria, lucida e decisa sulle sfide future della propria azienda e dell’industria svizzera nell’era della digitalizzazione: questo il ritratto che ha dato di sé - stimolata dall’intervistatore Moreno Bernasconi - questa donna fuori dal comune che offre un esempio di riuscita sintesi fra gestione aziendale vincente e responsabilità sociale ed economica. Sta forse qui, ha detto, il valore aggiunto femminile: quello di avere consapevolezza che il successo non è mai individuale ma è il frutto di una squadra fatta di uomini e donne che lavorano per il bene comune, come una famiglia. E che va tenuta insieme con sollecitudine e reale rispetto per ognuno delle lavoratrici e dei lavoratori. A pari competenze pari opportunità: questa la prassi seguita da Caran d’Ache sia nel gruppo dirigente (dove le donne sono presenti in ruoli chiave) sia in azienda: nelle assunzioni non vengono fatte discriminazioni legate al genere a parità di competenze. Responsabilità sociale ed economica che spinge Caran d’Ache a continuare a produrre in Svizzera e non a delocalizzare dove il lavoro costerebbe molto meno. Carole Hubscher ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalla CORSI, in particolare per il suo ruolo di ente che dal basso vigila e aiuta la SSR a continuare a fornire programmi di qualità in tutte le regioni svizzere, attenti alla diversità del nostro Paese. Ha auspicato che la SSR centrale continui a valorizzare questo apporto autenticamente federalista per il bene sia dei programmi sia della Svizzera tout court. Ogni azienda – e in particolare un’azienda familiare centenaria - è una questione di valori condivisi e di corresponsabilità sostenibile per affrontare le sfide del futuro. A Caran d’Ache – ha detto Hubscher – la sfida digitale non fa paura. Poiché le matite colorate (in particolare quelle di Caran d’Ache, che impugnavano anche grandi maestri come Picasso e Mirò…) fanno sognare, permettono l’espressione della creatività in un mondo dove gli esseri umani ne hanno enormemente bisogno. “Un biglietto d’amore si scrive a mano” – ha detto Carole Hubscher -. Lo sguardo positivo di Carole Hubscher sul futuro della Svizzera e di chi ci lavora ha contagiato e convinto il foltissimo pubblico presente alla serata.
A cura di Moreno Bernasconi
Ringraziamo Madame Hubscher e tutto il pubblico in sala!
Al seguente link troverete lo streaming della serata: https://youtu.be/Yoy6lsCyc1M mentre nelle gallerie qui sotto lo spezzone passato a "Il Quotidiano" di ieri sera (edizione 19.00, RSI LA 1) e alcune immagini della serata.