A ottobre la CORSI ha inaugurato un ciclo di conferenze sulle donne leader dell’attuale panorama svizzero. Per questo, abbiamo voluto sentire Tosca Dusina e Christan Tarusso, che da tempo si occupano delle tematiche femminili all’interno della RSI, promuovendo l’immagine della donna. DonneStorie (https://www.rsi.ch/speciali/pei/donnestorie/DonneStorie-8254822.html) è infatti un’iniziativa editoriale della RSI e da loro gestita che crea un legame tra la RSI e l’Associazione Archivi Riuniti Donne Ticino (AARDT) accostando e intrecciando saperi, competenze e preziose testimonianze d’archivio sulle donne.
Come nasce il progetto DonneStorie?
[TD] “Le origini del progetto DonneStorie risalgono al 2003, mentre la prima pubblicazione del sito ha avuto luogo nel 2004. Il sito è stato ripubblicato a inizio 2018 con una nuova veste grafica.”
Quale criterio avete adoperato per selezionare le donne ticinesi a cui dare rilievo? Perché queste donne sono esemplari?
[CT] “Le biografie rappresentano il perno attorno al quale ruota la collaborazione tra RSI e AARDT. Grazie al progetto “Tracce di donne” è stato possibile ottenere nomi e avvenimenti da sfruttare per le ricerche. Sono persone attive nei campi più disparati della società e proprio su questo poggia il senso del nostro progetto: far notare che la donna, in realtà, era già inserita nella vita del Cantone, privata però della giusta considerazione, anche materiale. Sono dunque donne esemplari in quanto rappresentative dei cambiamenti in atto. Naturalmente non ci si fermerà alle biografie pubblicate sul portale: la collaborazione prosegue per portare nuove figure su DonneStorie.”
Che messaggio si vuole trasmettere dedicando una piattaforma interamente alle donne?
[TD] “Dal mio punto di vista DonneStorie non è solo un sito che ha per tema la storia delle donne nel nostro paese. È qualcosa di più: nel 2003, in breve tempo abbiamo immaginato nuove modalità di lavoro, non più circoscritte ai vari ambiti, ma basate sulla condivisione, la cooperazione intersettoriale, l’intreccio di competenze e, non da ultimo, la collaborazione con le istituzioni del territorio. Fondamentalmente è stata una forma d’apertura tesa ad arricchire il patrimonio d’archivio del nostro paese e a facilitarne la fruizione.”
La RSI ha contribuito all’emancipazione femminile dando voce a chi voce non aveva, in questo caso le donne. A chi deve continuare a dar voce la RSI anche oggi? Per le donne si fa abbastanza o c’è ancora bisogno di fare di più? In quali ambiti?
[TD] “Se è vero che le donne negli ultimi 60 anni sono entrate a far parte del mondo del lavoro contribuendo allo sviluppo di aziende e istituzioni, d’altra parte è altrettanto vero che si sono adattate ad un universo già definito e impostato su visioni, culture e valori che potremmo definire “maschili”. Le carriere e i processi decisionali ancora oggi vengono intesi solo in senso verticistico. In realtà è nelle strutture orizzontali delle aziende che opera la maggior parte delle donne e i valori che esse storicamente veicolano sono utilissimi nel mondo del lavoro ma spesso relegati in una non meglio definita zona d’ombra. C’è quindi ancora molto da fare. Oggi, a mio avviso, servono culture nuove, basate su processi decisionali orizzontali e sullo sviluppo e la valorizzazione di reti organiche di competenze. L’universo reticolare del Multimedia e più in generale del web rappresenta un’opportunità straordinaria per creare e costruire nuovi processi e sistemi di lavoro: nuove modalità in cui i valori che potremmo definire “femminili” giocheranno un ruolo fondamentale e proprio per questo dovranno essere maggiormente visibili, valorizzati e promossi di quanto non lo siano oggi.”
Avete avuto dei feedback sulla piattaforma dagli utenti? È un servizio apprezzato?
[CT] “Il pubblico ha ben recepito il progetto: in una stagione come questa, dove il tema del rapporto tra donna e società torna ad essere al centro delle nostre vite, riscoprire il passato ha un certo effetto. Effettivamente è una tematica che può accomunare generazioni diverse di donne, e in questo senso l’apporto della multimedialità permette di attrarre pubblico di età diversa. Sono arrivati anche alcuni suggerimenti, che ci ha fatto piacere ricevere, e che dimostrano il ruolo stimolante della piattaforma: li terremo sicuramente in considerazione per i futuri aggiornamenti.”
Intervista di Laura Quadri.