Il convegno “Italofonia e il ruolo del servizio pubblico dei media di lingua italiana”, che si tiene sabato 7 maggio 2022, dedica un’intera sessione ai giovani e alle loro aspettative nei confronti del servizio pubblico dei media. Dalle 15:00 alle 16:00, presso il Katherinen Forum a San Gallo Pablo Creti, responsabile del Settore digitale RSI, assieme a Raffaele Pedrazzini, vicepresidente del Consiglio del pubblico CORSI, Marco Cantergiani, presidente Associazione studenti ticinesi all’università di San Gallo, e con la presenza delle classi di italiano della Scuola cantonale di San Gallo e della Scuola cantonale di Kreuzlingen, discuteranno della qualità del servizio pubblico, presentando i risultati del workshop proposto dalla CORSI e dalla RSI nella giornata di venerdì 6 maggio.
La partecipazione al dibattito di sabato 7 maggio è gratuita previa registrazione, qui.
Come accennato, uno dei relatori della tavola rotonda è Marco Cantergiani, 22enne. Attualmente frequenta l’ultimo anno di Bachelor in Economia aziendale all’Università di San Gallo ed è presidente di SGOC, l’associazione che riunisce studenti italofoni all’HSG, la cui missione è quella di creare un gruppo coeso di studenti che, oltre a divertirsi insieme, possa dare origine a scambio di idee e opinioni. SGOC è inoltre la passerella che accompagna i maturandi verso la vita accademica e i nuovi laureati verso il mondo lavorativo.
Marco, quanta italianità si respira a San Gallo?
“Sono dell’opinione che a San Gallo si respiri tanta italianità. Girando per il centro o sui mezzi pubblici capita spesso di ascoltare inevitabilmente qualcuno che parla la nostra lingua. Al di fuori del contesto universitario ho l’impressione che la comunità italiana sia molto presente. La testimonianza più grande dell’italianità a San Gallo risiede sicuramente nel cibo. Esistono veramente dei locali gestiti da personale italofono che propongono dei piatti autentici della cucina più amata del mondo. A San Gallo c’è un locale che prepara delle autentiche piadine romagnole!”
Basta questo per tener viva la lingua italiana?
“Trovo difficoltà a rispondere a questa domanda concentrandomi esclusivamente sul mondo universitario. Ho l’impressione che gli studenti e le studentesse con un “background italofono” (es. genitori o nonni italiani/ticinesi) abbiano un maggiore interesse verso la nostra lingua nonostante, talvolta, non la parlino neppure”.
Cosa ti aspetti dal servizio pubblico radiotelevisivo per quanto riguarda la promozione/tutela della lingua e cultura italiana?
“La mia impressione è che negli ultimi anni il servizio pubblico radiotelevisivo abbia subito un’inversione parziale di marcia. L’utilizzo delle piattaforme social mirato ai giovani ha sicuramente coinvolto maggiormente gli studenti liceali attraverso, ad esempio, SPAM (format RSI con video prodotti per i giovani e diffusi sui social, ndr.). Tuttavia, sono dell’idea che, soprattutto per quanto riguarda gli studenti universitari, il loro involvement abbia ancora un ampio margine di sviluppo. Sicuramente workshop, dibattiti e programmi mirati allo scambio di idee possono aiutare in tal senso. La promozione e la tutela della lingua e cultura italiana passa attraverso il maggiore coinvolgimento dei giovani italofoni”.
Di Valeria Camia