In occasione del 75. del Pardo, quest’anno la RSI si sposta nel cuore del Festival di Locarno, con un nuovo studio multimediale a due passi dal Palacinema, da cui produrrà un’offerta per tanti diversi tipi di pubblico. I dettagli con Moira Bubola e Alessandro Bertoglio, del Centro competenze cinema e letteratura della RSI.
Quest’anno il Festival festeggia il suo 75. anniversario. Anche la RSI propone delle novità, quali sono le principali?
AB: “Per quanto riguarda la televisione ci sono due novità importanti. Lo speciale dedicato al Festival non precederà più il Quotidiano, ma ne farà parte (dato che il Quotidiano quest’estate è rimasto alle 19 invece di essere posticipato alle 19.30 come in precedenza). La vera novità è però il nuovo programma Pardo Tardi, che andrà in onda su LA1 dopo Infonotte. È una sorta di esperimento culturale nel quale confluiranno diverse cose: servizi giornalistici del giorno, produzioni di Cult+ RSI sulle personalità passate dal Festival, le “Cartoline dal futuro”: cortometraggi d’autore coprodotti dalla SSR e proiettati ogni sera anche in Piazza Grande, nonché il video diario a puntate di Xiaolu Guo, regista cinese Pardo d’oro del 2009, che porterà la sua visione del Festival”.
Una proposta molto interessante, peccato che sia tardi….
MB: “In realtà non è un peccato, nel senso che il fatto di andare in terza serata ci permette di catalizzare quel tipo di pubblico che cerca un’offerta diversa. Chi vuole sapere quali star sono presenti o qual è la notizia del giorno, allora guarda il Quotidiano, mentre chi cerca uno sguardo e contenuti diversi potrà provare Pardo Tardi, che ha un taglio più sperimentale”.
La RSI sarà presente al Festival fisicamente con un nuovo studio, di che cosa si tratta?
MB: “Il nuovo spazio multimediale sarà allestito proprio di fronte al Palacinema. Questo è un cambio di prospettiva interessante, perché la RSI si sposta nel cuore del Festival, tra Palacinema e Rotonda. Sarà una sfida entusiasmante, che coagulerà intorno a sé tutte le anime della RSI. Essere a un festival come Locarno per RSI è fondamentale, perché permette il contatto diretto con persone provenienti da tutta la Svizzera. Ma rappresenta anche una sfida: dobbiamo saper declinare l’offerta per ogni tipo di pubblico.
Nel nuovo studio si svolgeranno anche i workshop dello spazio Wetube, oltre a tavole rotonde e laboratori sul tema del cinema”.
Per quanto riguarda le trasmissioni radio, quali novità sono previste?
AB: “A seconda del canale radiofonico avremo tre modalità di raccontare il festival. Rete Tre proporrà una diretta la mattina annunciando il programma del giorno. Poi seguirà una fascia di trasmissione in diretta che non parlerà di cinema ma racconterà la vita locarnese. A Rete Due invece, l’appuntamento è alle 17 con Diderot, che il venerdì proporrà una trasmissione bilingue in collaborazione con Vertigo di RTS. Poi ci sarà lo speciale su Rete Uno in coda a Seidisera.
In generale, come valutate la programmazione del Film Festival 2022?
MB: “Dato che da anni il Festival di Locarno porta avanti un discorso di valorizzazione dei nuovi talenti del cinema svizzero e internazionale, è difficile giudicare “sulla carta”, prima di aver visto. È sempre molto interessante e stimolante: entrando in sala non si sa mai esattamente che cosa si andrà a vedere”.
AB: “Sì confermo, il Festival di Locarno è un atto d’amore per il cinema. La cosa interessante è che molti film che hanno debuttato a Locarno, poi hanno avuto un percorso di successo dopo il festival. In questo senso svolge un ruolo da talent scout. Quindi bisogna andarci con la voglia di farsi sorprendere. È grazie a Locarno che negli anni abbiamo potuto conoscere cinematografie di altri paesi e realtà che nessuno aveva ancora portato in Europa”.
Grazie al Pacte de l’audiovisuel la SSR sostiene e promuove il cinema svizzero. Anche la RSI ha un contatto stretto con il settore: come va dopo due anni di pandemia e con il boom delle piattaforme di streaming?
MB: “Noi come Centro competenze cinema e letteratura non ci occupiamo direttamente di produzione, anche se siamo in contatto con il team RSI responsabile del settore. È un dato di fatto comunque che le abitudini del pubblico stanno cambiando, l’anno scorso il Festival di Locarno ha perso la metà dei propri spettatori e questa è una tendenza globale. Addirittura anche le piattaforme cominciano a perdere abbonati perché la concorrenza è grande. Io credo comunque che il coraggio di chi investe in produzioni originali venga sempre premiato”.
AB: “Penso che alla fine resteranno poche piattaforme dominanti. Essendo produttrici, anche loro dovranno chiedersi se vogliono rinunciare del tutto agli introiti del cinema e valorizzare solo lo streaming. Comunque l’amore per i film nel pubblico è più vivo che mai, il consumo è sempre a livelli molto alti”.
La RSI ha creato internamente un Centro competenze cinema e letteratura. Di che cosa si occupa?
MB: “Nel Centro competenze lavoriamo Alessandro Bertoglio ed io. Cerchiamo di attivare una serie di sinergie e collaborazioni con gli altri settori e colleghi della radio, della TV e del web (Cult +). Esisteva già un centro competenze cinema (considerato che la SSR SRG è il maggior coproduttore a livello cinematografico in Svizzera), che dal 2020 è diventato Centro competenze cinema e letteratura, perché i due ambiti sono strettamente connessi. Siamo anche attivi nella produzione, per esempio realizziamo Alice, la trasmissione di Rete Due dedicata ai libri”.
AB: “Il centro coordina tutto ciò che riguarda i temi culturali. Coordiniamo l’offerta per evitare sovrapposizioni, a volte seguiamo noi personalmente un evento e prepariamo i contenuti per i vari canali. È stato il caso, per esempio, della presentazione della 75. edizione del Festival di Locarno”.
Giorgia Reclari Giampà, segretariato CORSI