“Memoria vivente degli ultimi tre decenni di vita dell’associazione SSR”. Così Jean-Michel Cina, presidente SSR, ha definito Francesca Gemnetti. Segretaria generale della CORSI dal 2011, in precedenza ha fatto parte del Comitato CORSI (1996-2007) e ha diretto il neocostituito servizio giuridico della RSI dal 2008 al 2011. Alla fine di giugno andrà in pensione. L’abbiamo intervistata.
Come è cambiata la CORSI in questi anni? E più in generale come sono evoluti il ruolo e l’immagine delle società regionali SSR?
“Negli ultimi 10 anni, in seguito alla riforma delle strutture SSR, le società regionali hanno affinato il loro ruolo in materia di vigilanza sulla qualità della programmazione e dell’offerta della SSR e, per la CORSI, della RSI.
Di pari passo con l’evoluzione tecnologica e con i mutamenti di fruizione del pubblico, ci si è dovuti confrontare a una sempre più pronunciata ridiscussione dei principi del servizio pubblico, e questo non concerne solo quello dei media. La finalità della CORSI, vale a dire adoperarsi per il radicamento del servizio pubblico radiotelevisivo nella Svizzera italiana, non è in sé cambiata drasticamente, ma lo svolgimento di questa missione si è comunque evoluto e adeguato ai tempi.
Oggi la CORSI vuole rivolgersi a tutti gli italofoni della Svizzera (quindi all’utenza della Svizzera di lingua italiana) e opera per raccogliere le loro attese e per sviluppare la comprensione dei valori del servizio pubblico dei media, quindi non solo della radiotelevisione ma anche dell’offerta online della RSI. E la medesima cosa fanno le altre tre consorelle regionali che compongono, assieme alla CORSI, la SSR. L’adozione, lo scorso anno, di una nuova e coerente strategia di comunicazione dovrebbe consentire alla nostra società regionale di essere più visibile e “sul pezzo”, soprattutto quando si parla di qualità dell’offerta di programmi”.
Il servizio pubblico radiotelevisivo sta vivendo anni di cambiamento ed è confrontato con sfide non da poco, come la digitalizzazione, l’evoluzione delle abitudini di fruizione del pubblico, la necessità di attuare misure di risparmio e – non da ultimo – l’iniziativa per il dimezzamento del canone che si profila all’orizzonte. In questo contesto come vedi il futuro delle società regionali?
“Per legittimare il sostegno al servizio pubblico dei media fondato, come il nostro, su una chiara Concessione e su precise garanzie (autonomia, indipendenza, qualità, rispetto delle minoranze
ecc.) basta costatare cosa succede nei Paesi che non lo consentono o che lo limitano drasticamente. Ovviamente la democrazia è una forma di governo che si regge su alcuni presupposti fondamentali, tra cui l’accesso a un'informazione affidabile e a strumenti che consentano la libera formazione dell’opinione. La Svizzera è una confederazione, e la garanzia di accesso a programmi di informazione e formazione in quattro lingue per servire tutto il Paese ovviamente costa perché, appunto, bisogna moltiplicare per 4 l’offerta mediale rivolta a tutto il pubblico. Ma è in questo modo che si garantisce la coesione che ci rende così speciali rispetto ad altre nazioni, e che sicuramente verrebbe meno con il dimezzamento dei mezzi per finanziare questo servizio”.
A livello personale, che bilancio trai dai tuoi anni in qualità di segretaria generale della CORSI?
“Sono giurista e mi piace lavorare occupandomi delle varie sfaccettature dei problemi: nella mia attività di segretaria generale ho potuto affrontare varie tematiche, giuridiche e sociali, mi sono confrontata con la dimensione nazionale e con quella regionale e soprattutto ho visto consolidarsi nel tempo alcune collaborazioni che saranno sempre più importanti: con il mondo della scuola, ad esempio, e con l’azienda RSI, con la quale si sta realizzando un proficuo accordo di cooperazione. Ma ve ne sono parecchie altre, che ho visto crescere con soddisfazione. E mi fa piacere pensare che ci sia anche il mio impegno alla base di questi risultati. Non dimentico neppure il significativo apporto che mi hanno dato il lavoro di squadra con l’eccellente team del segretariato, i contatti con il presidente e con i membri dei vari organismi della Cooperativa, e soprattutto con i soci, sviluppatisi sia con gli incontri agli eventi e trasferte che la CORSI ha organizzato, sia in occasione delle assemblee generali, nelle quali il vivace scambio di opinioni è sempre al centro”.
Qual è il ricordo più bello?
“L’attestazione di fiducia con la quale il presidente Claudio Generali, su suggerimento di Pippo Tagliabue, allora segretario della CORSI, mi ha proposto nel 2010/11 di “costruire” il segretariato della società regionale, che aveva appena modificato il suo statuto dopo la riforma delle strutture SSR e poi nel 2018 la soddisfazione condivisa con il presidente Pedrazzini (che per questo si era impegnato personalmente e intensamente) per il risultato della votazione sull’iniziativa No Billag. Ne ho molti altri, ma occuperebbero troppe righe… Essi faranno comunque sempre parte di me”.
Qualche rimpianto?
“Chi non ne ha? Ma un vecchio detto dice “meglio avere rimorsi che rimpianti”… e io lo condivido!”
Domanda d’obbligo: hai già qualche progetto per il nuovo capitolo della tua vita?
“Sicuramente prenderò il tempo necessario per pensarci, vorrei riprendere l’attività di giurista. Ma per adesso la priorità è trasferire a Laura Méar i vari dossier, affinché possa iniziare il suo mandato alla CORSI nel migliore dei modi, e naturalmente sgomberare l’ufficio (i traslochi non sono il mio forte!!)”.