Un bel paesaggio, una festa tradizionale, le curiosità legate a un paese o a una valle. Le trasmissioni della RSI contribuiscono a veicolare un’immagine del territorio, che suscita emozioni sia per chi lo vive, sia (magari) per chi lo visita. Ma quanto l’offerta della RSI può influire sul ruolo turistico della Svizzera italiana? In altre parole: quanto i potenziali turisti possono essere influenzati dall’immagine del territorio che viene trasmessa dai programmi del servizio pubblico radiotelevisivo? In vista dell’evento CORSI dedicato alla trasmissione “Siamo fuori”, Lo abbiamo chiesto ad Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo e a Franco Milani, presidente della Pro Grigioni italiano.
AT: “Senza dubbio l’immagine del Ticino che viene trasmessa dai programmi del servizio pubblico radiotelevisivo influisce sul ruolo turistico del Cantone. Non dobbiamo dimenticarci che, oltre ai visitatori che provengono dall’estero, anche il ticinese che si muove sul territorio cantonale genera indotto ed è quindi da considerarsi turista. Questo dato è emerso dallo Studio sull’impatto economico del turismo in Ticino pubblicato alcuni anni fa dal DFE. Detto ciò, è importante fare una premessa: per Ticino Turismo, il cui mandato è quello di promuovere l’immagine del nostro territorio fuori dai confini cantonali, è importante che siano soprattutto le reti svizzere o estere a parlare di noi”.
FM: “Notoriamente una comunicazione above the line come quella televisiva ha un’ampia copertura pubblicitaria, pur rivolgendosi a un pubblico indifferenziato. Ciò vale anche per l’offerta della RSI, che rispetto ad altri canali di comunicazione può raggiungere una elevata audience e quindi influire efficacemente sulla promozione turistica di una regione”.
Ora c’è la piattaforma SSR di streaming Play Suisse, che propone contenuti svizzeri nelle 4 lingue nazionali (sottotitolati). Pensa che possa essere un’ulteriore finestra di promozione (nazionale) del territorio, attraverso documentari/film?
AT: “Certo, proprio grazie alla ricchezza dei contenuti proposti sulla piattaforma in quattro lingue. Molti programmi toccano da vicino il tema della valorizzazione del nostro territorio sotto molto punti di vista: culturale, storico, aneddotico, ecc. La televisione, ancora di più rispetto agli altri mezzi di comunicazione, riesce a trasmettere emozioni, ed è dunque in grado di veicolare specifici contenuti che possono condizionare i movimenti turistici. Le storie raccontate attraverso suoni e immagini hanno un potere seduttivo enorme. È anche per questo motivo che una parte importante delle nostre attività di marketing è dedicata all’organizzazione di viaggi stampa. Ogni anno in Ticino ospitiamo e accompagniamo nei loro viaggi circa 400 giornalisti e troupe televisive provenienti da tutto il mondo”.
FM: “Il recente rapporto di ricerca commissionato dal Forum per l’italiano in Svizzera sulla posizione della lingua italiana a livello nazionale mostra che la semplice disponibilità di contenuti audiovisivi in altre lingue non ne garantisce automaticamente una loro diffusione: in ogni regione linguistica (con parziale eccezione delle zone romanciofone dei Grigioni e poche altre) domina la fruizione di prodotti la cui lingua originale corrisponde alla lingua locale. Malgrado ciò, la piattaforma SSR di streaming Play Suisse può diventare una promettente finestra di promozione della Svizzera italiana tramite collaborazioni tra le emittenti delle regioni linguistiche, per esempio attraverso programmi comuni plurilingui come cronache bilingui di eventi sportivi o in altri ambiti, come la politica federale o la cultura”.
Una trasmissione come “Siamo fuori", può interessare anche fuori dal nostro territorio oppure crea piuttosto solo un legame con le comunità in cui si svolgono le puntate?
AT: “La trasmissione ha certamente il merito di creare un legame soprattutto con la comunità locale, ma ritengo possa interessare anche gli spettatori della Svizzera interna e della Romandia. Infatti, la sua missione è quella di raccontare il nostro territorio, le persone che lo vivono, le loro storie. Anche i nostri potenziali turisti d’Oltralpe, così come i proprietari di residenze secondarie in Ticino, sono interessati a scoprire la storia e tradizioni della nostra regione. Un’altra trasmissione che sappiamo essere stata apprezzata molto anche in Svizzera interna è stata “Vacanze a chilometro 0”, alla scoperta di luoghi d'incanto, percorsi per escursioni, proposte sportive, di svago e degustazione di prodotti. Abbiamo avuto il piacere di collaborare con la troupe nella definizione dei temi di alcune puntate”.
FM: “In genere una trasmissione concepita e messa in atto con spirito locale, gode di un alto gradimento solamente a livello locale. L’uso del mezzo televisivo, per essere efficace nei confronti di un target globale e indifferenziato, non deve avere uno spirito locale, bensì contenere degli elementi di interesse, o di riconoscimento personale, efficaci a livello globale. Se p.es. una trasmissione a carattere locale desse voce a persone provenienti da altre zone linguistiche che si sono trasferite e vivono in quella specifica località della Svizzera italiana (o viceversa) si riuscirebbe a interessare un pubblico più vasto”.
In generale, la RSI dovrebbe promuovere di più il territorio in ottica turistica oppure è giusto che si concentri sui target regionali?
AT: “Trovo che, in generale, sia giusto che la RSI si concentri su un target più cantonale. Per il futuro l’auspicio è che la nostra emittente continui ad essere sempre di più tra la gente, come recita il suo slogan. E questo sia per quanto riguarda le trasmissioni in onda che la presenza sul territorio. In Ticino vengono organizzati regolarmente innumerevoli eventi pensati per un pubblico eterogeneo. Per gli appuntamenti più di richiamo la RSI potrebbe forse garantire una copertura mediatica maggiore, sulla scia di quanto si sta già facendo con molte manifestazioni come Jazz Ascona o Estival Jazz”.
FM: “La missione della Radiotelevisione svizzera di servizio pubblico non è propriamente né quella di promuovere il turismo, né quella di concentrarsi sulle comunità regionali, bensì di «informare, […], incoraggiare la formazione democratica dell’opinione, l’informazione della società e l’identità culturale». Ed è proprio quest’ultimo obiettivo, tratto dalla mission aziendale della RSI, che sta a cuore alla comunità italofona grigionese. Per il Grigionitaliano – perennemente confrontato con il rischio di perdere la propria identità culturale e linguistica – una delle principali ragion d’essere della RSI è la cura della coesione nazionale. Questo obiettivo passa necessariamente dalla promozione della lingua e cultura italiana, non solamente rivolgendosi a target regionali, bensì tenendo in debita considerazione tutte le comunità linguistiche presenti in Svizzera”.
Giorgia Reclari Giampà, segretariato CORSI