Pandemia, salute, medicina e servizio pubblico dei media: il terzo contributo del format-CORSI “media e pandemia” è quello del Dr. Fabrizio Barazzoni, medico, specialista in prevenzione e salute pubblica che ha conseguito il Master in Public Health. Per oltre un ventennio è stato capo dell’area medica come pure, per alcuni anni, anche dell’area della formazione, ricerca e innovazione della Direzione generale dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). Attualmente è responsabile degli esami pratici facoltari e federali del Master di medicina della Facoltà di scienze biomediche dell’USI. È, tra l’altro, anche direttore della European Sleep Foundation e presidente della Commissione speciale “Praxisassistent” dell’Ordine dei medici del Cantone Ticino (OMCT).
Il servizio pubblico della RSI offre programmi radio, video e social su una vasta gamma di tematiche tra cui, naturalmente, medicina e salute. Segue qualcuno di questi programmi? Se sì, quali e perché?
Seguo regolarmente i programmi della RSI che si occupano di approfondimenti di tematiche mediche o di salute, in particolare quelle di approfondimento con specialisti del settore o della tematica come ad esempio “Come Va?” su La1. Ascolto anche gli approfondimenti radiofonici dedicati a questo settore – con ospiti in studio – offerti ad esempio su Rete Uno a “Millevoci” o nelle rispettive fasce informative. Infine, apprezzo molto le informazioni trasmessemi da “RSI News” relative a tematiche o a questioni concernenti la nostra salute. Mi preme poi sottolineare il mio apprezzamento per la completezza e l’equilibrio delle informazioni fornite fino ad oggi dalla RSI sul tema della pandemia da COVID-19, proposteci sempre con adeguata tempestività. Seguo con regolarità le trasmissioni della RSI relative al tema della medicina perché sono connotate – oltre che dalla rapidità nell’informare laddove vi è questa necessità – dalla ricerca dell’equilibrio nell’esporre il tema o il problema, dalla presenza di esperti qualificati e attendibili e dalla capacità di far emergere i relativi nodi e le problematiche-chiave connesse.
A suo modo di vedere, i programmi che parlano di salute sono sufficienti? Cosa manca, secondo lei, nel palinsesto RSI in merito a tale soggetto?
A questa domanda si potrebbe rispondere che fare di più è sempre meglio. Personalmente sono abbastanza cauto, poiché oggi le informazioni sui temi della salute ci arrivano tutti i giorni da innumerevoli canali. La pandemia da COVID-19 ci sta insegnando che l’eccesso d’informazioni e approfondimenti - detta infodemia - può avere effetti e conseguenze contrari a quanto auspicato, se non addirittura deleteri. Ritengo invece che – oltre alla qualità e all’attendibilità dell’informazione – sia necessario assicurare al cittadino un’informazione comprensibile, scientificamente corretta e valida, esposta da esperti credibili ed autorevoli ma ristretta a settori o momenti informativi precisi e regolari. In questo senso non sarebbe di aiuto mettere in atto trasmissioni “non stop” su temi specifici e connotati da interminabili confronti e dispute senza nessun esito tra esperti e non esperti del tema, in quanto genererebbero solo diffidenza o confusione nel cittadino-spettatore.
Il COVID-19 è ormai (e aggiungerei “purtroppo”) un tema all’ordine del giorno. Durante il suo corso, tramite quali canali si è informato circa le novità e le direttive sul coronavirus?
Le mie fonti principali sono sostanzialmente l’Ufficio federale della sanità pubblica, il Dipartimento sanità e socialità, il Medico cantonale e l’Ordine cantonale dei medici. Seguo in particolare le conferenze stampa sia a livello federale che cantonale e leggo con interesse i commenti presenti sui nostri quotidiani negli articoli di apertura o di spalla. Sui social seguo quanto offerto da “RSI News”. Naturalmente mi aggiorno regolarmente con la lettura di selezionate e autorevoli riviste di medicina quali Evidence-Based Medicine o il British Medical Journal. Inoltre mi confronto con miei colleghi medici con i quali posso discutere delle novità che la ricerca medica costantemente ci offre.
Trova che la gamma di programmi di salute offerti dalla RSI e quelli offerti dalle altre radiotelevisioni (svizzere o italiane) siano simili? Quali reputa migliori?
L’offerta della RSI sul tema della salute, ma soprattutto sulla pandemia di COVID-19, si differenzia da quella dei canali italiani (soprattutto da quelli privati) per il fatto che non ha mai esteso la fascia informativa ad intere serate, caratterizzate da discussioni o aperti scontri tra posizioni politiche contrastanti, che con la scienza della salute non hanno nulla a che fare. Penso che sarebbe un grave errore politicizzare tematiche sanitarie quando in realtà il confronto - semmai fosse il caso – dovrebbe avvenire dal profilo tecnico e scientifico con argomenti e personalità attendibili e autorevoli.
Quando si trova fuori cantone, tramite quali canali preferisce restare informato su ciò che accade in Ticino e, più in generale, in Svizzera?
Anche se mi trovo fuori cantone le mie fonti e scelte informative sostanzialmente non cambiamo rispetto a quanto indicato poc’anzi.
Di Daniela Beretta