Lorenzo Bianchi è uno dei soci più giovani della CORSI, anno 1992 – un millennial, anche se per poco. Ticinese, lavora a Losanna come collaboratore amministrativo nel settore bancario e finanziario, ma – precisa – torna ogni fine settimana a Ponte Capriasca, in Canton Ticino. Gli abbiamo chiesto cosa ne pensa del servizio pubblico radiotelevisivo e della CORSI. Un giudizio, il suo, piuttosto critico, che riportiamo, augurandoci possa offrire spunto per un dibattito costruttivo.
“Sono diventato socio CORSI – spiega Bianchi – perché mi interessa esprimere la mia opzione sul servizio pubblico radiotelevisivo, che mi sta molto a cuore; credo sia davvero importante che la CORSI si informi su cosa pensano gli italofoni – anche quelli che risiedono fuori dalla Svizzera italiana – circa l’azienda SSR e, più specificatamente, la sua unità aziendale RSI. Personalmente sono molto deluso da come l’azienda ha ultimamente trattato alcune tematiche, tra le quali lo scandalo del mobbing: a mio avviso, per ora le sanzioni non sono state abbastanza esemplari. Mi rammarica anche il fatto che la vecchia direzione RSI abbia tolto dal suo palinsesto una trasmissione che ascoltavo da tanto tempo. Mi riferisco a La consulenza, i cui contenuti ho sempre trovato molto informativi e utili. Non ho affatto apprezzato, poi, la nomina di un nuovo responsabile del Dipartimento programmi e immagine della RSI senza un concorso pubblico. Non mi pare essere di buon esempio per tutti quei giovani che si impegnano e vogliono essere giudicati o assunti in base al principio della meritocrazia e passando, appunto, attraverso bandi ufficiali e selezioni.”
C’è poi il capitolo social network: “l’impressione, da fuori, è che il personale RSI non sia sufficientemente sensibilizzato sull’argomento. I social sono uno strumento pieno di potenzialità per raggiungere le generazioni più giovani e credo si potrebbe fare molto di più”, dichiara Bianchi.
E sul monitoraggio della CORSI sulla qualità dei programmi? “Ci sono programmi di eccellente qualità, certo. Ma in alcuni casi mi sento di esprimere una certa insoddisfazione, poiché a mio avviso la RSI manca di oggettività e invece dovrebbe rimanere maggiormente neutrale su qualsiasi argomento. Penso, ad esempio, alla campagna vaccinale... Per questo, mi aspetto dalla CORSI un più attento controllo di quanto succede in radio e tv e una chiara presa di posizione.”
Sei un giovane, hai più di 18 anni ma meno di 35, abiti nella Svizzera italiana o oltre Gottardo? Ti stiamo cercando! Vuoi farci sapere cosa ne pensi della qualità della RSI e del lavoro della CORSI? Scrivici (info@corsi-rsi.ch) per pubblicare la tua opinione e esperienza con il servizio radiotelevisivo.
Sempre sulla qualità del servizio pubblico, qui sotto trovate l’opinione di Franco Narducci, italofono che vive nella Svizzera tedesca.
di Valeria Camia