La promozione della cultura è una componente essenziale del mandato attribuito alla SSR tramite la concessione entrata in vigore il 1° gennaio 2019. Il Consiglio del pubblico (CP) della CORSI ha sempre riservato un’attenzione particolare al ruolo attribuito alla cultura all’interno dell’offerta editoriale della della RSI. Alcuni mesi fa ha pertanto dato avvio a un progetto di monitoraggio trasversale riguardante tutta l’offerta culturale, sia radiofonica, che televisiva della RSI.
Nella sua ultima riunione di venerdì 18 dicembre il CP ha potuto discutere lungamente con la Direzione RSI riguardo al progetto Lyra e il futuro di Rete Due. Il CP esprime una certa perplessità e anche preoccupazione rispetto al citato progetto, soprattutto per alcuni punti critici.
La prima criticità riguarda la probabilità che il progetto Lyra, così come inteso, possa non adempiere pienamente il mandato pubblico dei programmi radiofonici espresso all’Art. 16 cpv 3 della concessione SSR che recita: “Grazie alla qualità professionale della moderazione e alla scelta musicale, che non è basata principalmente sugli indici d’ascolto, i programmi radiofonici della SSR si distinguono dalle offerte delle emittenti commerciali”. In particolare la prospettata nuova ridefinizione dell’offerta culturale, con l’importante diminuzione del parlato della Rete Due, ne è un esempio. Un’altra preoccupazione di una possibile inosservanza del servizio pubblico nasce dal fatto che molti contenuti non potranno trovare una collocazione sugli altri vettori della RSI (lineari o digitali che siano).
Il secondo punto critico è relativo all’incertezza e alla possibilità che la fruizione lineare passi in secondo piano in seguito alla totale reimpostazione del modo di strutturare l’accesso ai contenuti culturali. Se da una parte il CP è consapevole della necessità di innovare, e di conseguenza, di riscrivere le modalità di fruizione dell’offerta per raggiungere anche nuovi pubblici, dall’altra parte è preoccupato della possibile esclusione di altri radioascoltatori: si pensi per esempio ai non nativi digitali.
Un’ulteriore riflessione, anch’essa una preoccupazione del CP, riguarda il contenuto musicale radiofonico di tutte e tre le reti della RSI; in particolare di come potrà essere trattata in futuro “la buona musica” prodotta oggi e che merita di trovare spazio non solo nel cosiddetto “intrattenimento”. Allo stato attuale sia Rete Uno sia Rete Tre su questo fronte hanno grandi margini di miglioramento: la loro attuale programmazione musicale risulta deficitaria rispetto a questo specifico profilo. Il CP crede che si debba fare di più per promuovere la conoscenza di quanto di valido viene prodotto oggi in campo musicale.
Un’ultima osservazione: la necessaria differenziazione fra cronaca culturale (informazione) e approfondimento culturale (analisi critica); entrambi necessitano di tempi, di risorse e capacità molto differenti. In particolare l’approfondimento va considerato come una sorta di investimento formativo da parte del servizio pubblico in favore di un continuo e variegato sviluppo culturale delle cittadine e dei cittadini di questo paese.