Peo, il simpatico cagnolone dal pelo blu, è apparso per la prima volta alla RSI nel 1995, allietando l’ora della merenda di tanti bambini che seguivano il suo programma televisivo. L’appuntamento è poi passato alla colazione, ogni sabato e domenica dalle 8.00 su LA1. Attorno a lui ruotano diverse figure. Partiamo dalla produttrice Ida Cinci Scerpella.
Come si vive questo ruolo?
“È impegnativo, io mi occupo sia della parte organizzativa che creativa. Uno dei miei compiti è anche quello di dare spunti sugli argomenti da trattare agli ospiti.”
Come sta andando la trasmissione da quando lei è entrata in funzione?
“Dal 2010 la modalità di fruizione dei programmi televisivi e quindi anche di “Colazione con Peo” è mutato. Adesso, tanti bambini vedono il programma quando i genitori lo permettono, attraverso il sito. Il programma è sempre seguito con affetto». Un programma fatto di volti e persone che si impegnano: «Certo, ogni persona, ogni ruolo, ha la sua importanza. Ne siamo tutti coscienti e lavoriamo per uno scopo comune: proporre il meglio che possiamo. La soddisfazione più grande? Vedere i bambini a bocca aperta davanti al loro beniamino.”
Alessia Maestrini, invece, è alla conduzione del programma dal 2013: “Io sono la “spalla” di Peo, assieme a molti altri suoi amici: Elisa Belluomini, Luca Bottale, Francesco Mariotta, Daniela Gusmeroli, Giorgio Häusermann. Cosa mi piace? Riuscire a trasmettere al pubblico affetto, sicurezza e sincerità. La nostra ispirazione sono i bambini: essi ci ricordano che giocare, inventare, scoprire, sbagliare, aiutarsi, condividere e stupirsi per le piccole cose è importante. Mi piace anche ricordare al pubblico che avere un amico e collega come Peo è davvero una fortuna.”
I volti umani di questo format per bambini ci raccontano questo. Ma lui, Peo, cosa ci dice?
“Sono nato in una cuccia nel prato della RSI a Comano. Sono cresciuto li, coccolato da tutti. Poi un giorno i trovarobe hanno visto un cane un po’ diverso dal solito e dato che so anche parlare, mi hanno chiesto se volevo fare un provino. Ho accettato ed è andato tutto bene, grazie al mio maglione arancione che mi ha portato fortuna. Tutti i giorni da allora corro ad aprire la buca delle lettere; ricevo più di 500 buste all’anno. I bambini sono uguali in tutto il mondo e gli adulti dovrebbero finalmente capire che tutti hanno gli stessi bisogni: giocare, mangiare, bere, andare a scuola e avere amici che ti vogliono bene.”
Il parere di Peo è molto interessante: cosa ne pensa degli altri programmi RSI? Sono adatti ai bambini?
“Se non sono fuori a giocare e ho voglia di guardare un po’ di televisione, scelgo “Il giardino di Albert” perché si vedono gli animali oppure “Patti chiari” perché mi piace quella grossa lente che c’è nello studio; anche “ Il gioco del mondo” è bello, perché mi diverto ad indovinare il numero che esce quando tirano i dadi. A “Zerovero”, invece, faccio finta di essere un concorrente, mentre a “Via col venti” faccio il giro del mondo senza spostarmi da casa. Ma l’appuntamento fisso è con il mio amico Strippy e la sua risata in “Scacciapensieri”; lo consiglio a tutti perché…ridere fa bene!”.
Intervista di Laura Quadri.