Il 2021 sarà un anno di cambiamento per i media della Svizzera italiana. Per una coincidenza inedita saranno rinnovati contemporaneamente i vertici della RSI, dei due quotidiani e del domenicale Il Caffè. Il nome del nuovo direttore/direttrice della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, che sostituirà il pensionando Maurizio Canetta, sarà annunciato proprio in questi giorni. Nulla è ancora stato deciso invece per il sostituto di Lillo Alaimo al Caffè, mentre sono già noti i nomi dei timonieri del Corriere del Ticino e de laRegione. Il primo sarà guidato da Paride Pelli, attuale responsabile del settore web e multimedia del CdT, che sostituirà Fabio Pontiggia, giunto al pensionamento. Più controverso il passaggio di testimone alla Regione, dove l’editore ha rescisso il contratto con il direttore Matteo Caratti, nominando al suo posto l’attuale vicedirettore Daniel Ritzer.
Pelli e Ritzer sono stati protagonisti di un recente faccia a faccia online organizzato dalla CORSI in collaborazione con l’Associazione ticinese dei giornalisti. Incalzati dalle domande del giornalista Ruben Rossello, hanno svelato visioni e progetti per il futuro delle loro testate. La registrazione del dibattito è disponibile sul sito www.corsi-rsi.ch.
Chi sono
Pelli: 44 anni, vanta un’esperienza più che ventennale nel campo giornalistico al Corriere del Ticino: dalla redazione sportiva a responsabile del settore web e multimedia, ha inoltre diretto il settimanale Ticino 7 e il sito ticinonews.ch.
Ritzer: nato a Buenos Aires è storico di formazione. Ha diretto per cinque anni la scuola Steiner di Minusio. Dal 2018 è vicedirettore de laRegione.
La visione
Pelli: “L’obiettivo del Corriere del Ticino è educare, non intrattenere. Offriremo commenti e notizie ben distinti, daremo informazioni verificate, in un’epoca in cui il rischio di cadere nelle trappole delle fake news è molto alto. Puntiamo a un giornalismo dinamico, che offra qualità non solo sulla carta ma anche sul web. La carta in Ticino ha ancora un futuro, ma il nostro obiettivo è raggiungere l’enorme serbatoio di potenziali lettori 30-50.enni che si informano solo sul web”.
Ritzer: “Ci concentreremo su ciò in cui ci distinguiamo: andare oltre la cronaca, fornendo analisi e approfondimenti, sempre restando fedeli a una linea editoriale chiara. La qualità non è un valore della carta piuttosto che del web, è intrinseca al lavoro di giornalista. Per avere qualità ci vuole affidabilità, completezza e la capacità di offrire chiavi di lettura dei fatti”.
I progetti
Pelli: “Per compensare l’aumento dell’abbonamento, da gennaio offriremo diverse novità: un mensile in carta patinata dedicato alla cultura, in particolare le arti visive, l’architettura e il lusso. Il supplemento Extra cambierà e si chiamerà Agenda Sette. Inoltre, proporremo una rinnovata piattaforma digitale per intercettare il pubblico che non si informa sulla carta”.
Ritzer: “Anche laRegione si sta muovendo nel settore digitale, per esempio abbiamo un collaboratore giovane che cura il nostro nuovo profilo Instagram, grazie al quale abbiamo raggiunto lettori diversi da quelli della carta”.
Il rapporto con il servizio pubblico
Pelli: “Il Corriere del Ticino ha sostenuto la RSI nella battaglia contro l’iniziativa No Billag, perché crediamo nel servizio pubblico e nella pluralità dell’informazione. È vero, Teleticino e Radio 3iii, che fanno parte del Gruppo Corriere del Ticino, beneficiano di una piccola quota del canone, ma fare televisione costa e si devono trovare parecchi altri introiti per far tornare i conti”.
Ritzer: “La collaborazione con la RSI è molto importante, per esempio nelle ultime settimane diversi giornalisti della Regione sono stati ospiti di trasmissioni RSI in qualità di opinionisti. C’è contatto e scambio: una cosa fondamentale per il panorama mediatico della Svizzera italiana”.
Come direttore…
Pelli: “Terrò la barra del timone dritta, puntando a un giornale con uno sguardo glocal: attento alla realtà locale ma anche aperto sul mondo. Il mio sogno è che il CdT sia come la scatola di cioccolatini di Forrest Gump: quando lo apri ti sorprende sempre e non sai mai quello che ti capita”.
Ritzer: “Metterò il nostro impegno al servizio dell’informazione per garantire continuità e innovazione. La Regione ha un’ottima redazione, il caporedattore è come un direttore d’orchestra, che deve mettere i musicisti in condizione di suonare al meglio per offrire un prodotto di qualità”.
Prossimo evento CORSI: “L’isola dei complotti difettosi”
C’è un tempo per tutto, anche per fare visita all’isola dei complotti difettosi. Un luogo in cui fantasia e realtà si mischiano per dare spazio a una confusione mediatica capace di trarre in inganno chiunque. L’isola dei complotti difettosi è un luogo da attraversare con molta prudenza e preparazione, soprattutto oggi che le notizie false si susseguono a ritmo sfrenato.
Complotti, fake news e fatti alternativi saranno al centro di una tavola rotonda online organizzata dalla CORSI, società cooperativa per la radiotelevisione svizzera di lingua italiana, in programma lunedì 14 dicembre alle ore 18.00. Monica Landoni, ricercatrice presso la facoltà di informatica dell’Università della Svizzera italiana e Lorenzo Mammone, produttore e conduttore della trasmissione “Patti Chiari” RSI dialogheranno con Alessandro Trivilini, responsabile del Servizio informatica forense della SUPSI. L’evento sarà trasmesso online dalla sede di Rescue Media a Mendrisio. Si potrà seguire in diretta sulla pagina Facebook della CORSI e sul sito www.corsi-rsi.ch.
Cosa spinge una persona a credere a una notizia falsa? È una questione tecnologica, emotiva o sociale? E quanto conta il fattore umano per interpretare correttamente una notizia? Ma soprattutto, quale può essere la cassetta degli attrezzi personale per affrontare il fenomeno delle notizie false? Sono alcune delle domande a cui ospiti e moderatore tenteranno di dare una risposta.
Una notizia falsa ha una sua struttura culturale, per cui, con le giuste indicazioni, può essere stanata prima che alimenti l’isola dei complotti difettosi. È opportuno però fare una distinzione importante.
Il complotto rappresenta un’idea diventata certezza sulla base di informazioni che oggettivamente non si possono dimostrare né riprodurre. Il complottismo invece si basa sulla capacità dei nostri sensori cognitivi di percepire un’informazione e di collocarla nel suo contesto di appartenenza per poi codificarla e interpretarla nel miglior modo possibile.
La facilità con cui è possibile oggi creare artificialmente notizie false, da diffondere in rete, è inversamente proporzionale al grado di alfabetizzazione digitale necessario per affrontare con consapevolezza un fenomeno destinato a crescere. Maggiori informazioni sul sito della CORSI www.corsi-rsi-ch.
di Giorgia Reclari Giampà, Segretariato CORSI