Francesco Galli, in carica quale Mediatore dal 2014, è anche stato membro del Consiglio del pubblico CORSI, che ha presieduto dal 2009-2011. Un percorso caratterizzato da un grande impegno verso la Cooperativa, che merita una spiegazione:
"Attualmente, la legge non prevede requisiti di formazione per assumere la carica di Mediatore. La maggior parte di chi viene nominato per questo ruolo in base alla Legge sulla radiotelevisione (LRTV) è comunque giurista. La pratica del diritto è sicuramente di aiuto, come pure una certa conoscenza delle sentenze giudiziarie riguardanti l’applicazione della LRTV. In più, di mia iniziativa, ho seguito di recente una formazione in mediazione, intesa come tecnica di risoluzione dei conflitti. Mi sono stati molto utili anche gli anni di attività nel Consiglio del pubblico CORSI, dove ho imparato e praticato un metodo di analisi oggettiva dei programmi andati in onda, senza indulgere in apprezzamenti personali."
Il ruolo di Mediatore è dunque delicato e complesso al contempo: "Tratto circa quindici procedure di reclamo all’anno, ma in molti casi chi è scontento di una trasmissione si rivolge subito alle redazioni o ai giornalisti stessi, allacciando un contatto diretto. Questa possibilità di interazione diretta e informale con i produttori dei programmi mi sembra sia un aspetto positivo della nostra radiotelevisione. Ci si può comunque sempre rivolgere a me per ogni questione attinente i programmi andati in onda. Nel corso di una prima valutazione, insieme al reclamante posso stabilire se è il caso di avviare una procedura di conciliazione oppure se indirizzarlo verso altri interlocutori. E’ importante ricordare che chiunque può inoltrare un reclamo contro un’emissione, entro venti giorni dalla sua diffusione alla radio, alla televisione o, per la sola SSR, su un suo sito Internet. Il reclamo deve essere presentato per iscritto o per e-mail e deve indicare, con una breve motivazione, le contestazioni nei confronti del contenuto redazionale o le ragioni per le quali si ritiene che non siano rispettatati i principi minimi stabiliti dalla legge. Sul sito web della CORSI, segnato qui in calce, si trovano tutte le spiegazioni. Ci tengo a sottolineare che non entrano in considerazione semplici espressioni di apprezzamento o di critica soggettiva (“Il programma è brutto”; “il conduttore è antipatico”; “l’intervista è noiosa”)."
Il resto della procedura, a questo punto, è nelle mani del Mediatore:
"La legge lascia all'organo di mediazione la libertà di muoversi in diverse direzioni: può discutere la questione con l’emittente o, nei casi di lieve gravità, trasmetterle la pratica per disbrigo diretto; predisporre un incontro fra le parti; fare raccomandazioni all’emittente; informare le parti sulle diverse competenze, la normativa applicabile e le vie legali. Al termine della procedura, il Mediatore allestisce un rapporto per riferire per iscritto alle parti i risultati delle sue indagini e le modalità di evasione del reclamo. Entro trenta giorni dalla ricezione del rapporto dell’organo di mediazione è possibile interporre ricorso all’Autorità indipendente di ricorso AIR contro la trasmissione.”
Ma, gli utenti potrebbero porsi una domanda: qualsiasi persona che voglia reclamare è costretta ad esporsi pubblicamente?
"Il contenuto del reclamo e del rapporto non sono confidenziali e vengono distribuiti al Consiglio del pubblico della CORSI, che li usa quali spunti nell’ambito del controllo qualità dei programmi che gli compete. Sono pure notificati alla direzione della RSI, per conoscenza, comprese le eventuali raccomandazioni. L’organo di mediazione stende inoltre ogni anno un rapporto all’indirizzo del Consiglio del pubblico, in cui rende conto dell’attività svolta e presenta i casi più interessanti. Quelli conclusi con un accordo non vengono, invece, mai riportati. Inoltre, quando il reclamo è riferito a trasmissioni che toccano direttamente il reclamante, il resoconto viene anonimizzato per proteggere la personalità dell’interessato."
Costituzionalmente vige il principio di autonomia dell'emittente nell'organizzare i programmi, di cui il Mediatore deve tenere conto. Come si accorda tutto questo, invece, con il diritto del pubblico di manifestare le proprie perplessità? E che senso ha aderire alla CORSI?
"Come visto sin qui il mediatore non è giudice e non prende decisioni vincolanti. Egli non deve neppure sostituirsi al giornalista, la cui libertà redazionale e professionale è tutelata, nei limiti della legge, anche di fronte alle critiche legittime degli utenti. Io sono soddisfatto quando mi accorgo che grazie all’incontro di mediazione le parti sono riuscite a spiegarsi e a comprendersi tra loro, terminando la procedura.“
“Sull’’adesione alla CORSI, che si occupa di tutto questo, posso dire che essa è un segno di attaccamento dei cittadini svizzero italiani alla SSR, un riconoscimento alla stessa per il contributo che dà alla nostra cultura tramite l’offerta in italiano e la promozione di programmi volti a far conoscere in Svizzera il nostro territorio. La CORSI è un’istituzione unica che collega la gestione di una moderna impresa di informazione con una struttura associativa ispirata ai principi fondamentali del nostro Stato federale."
La maggior parte dei reclami all’organo di mediazione della RSI viene presentata per iscritto, facendo uso di un modello che è disponibile sul sito internet della CORSI (https://www.corsi-rsi.ch/CORSI/Il-mediatore-RSI). I reclami possono essere inviati al seguente indirizzo: avv. Francesco Galli, mediatore RSI, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano.