
La lingua facile è uno strumento che permette a persone con difficoltà nella lettura di non restare escluse dalla società e di poter accedere alle informazioni. Si tratta di uno strumento d’inclusione prezioso, promosso ora anche dalla SSR e dalla RSI. Questo e altri strumenti d’inclusione offerti dal servizio pubblico verranno presentati alla serata pubblica dalla SSR Svizzera italiana CORSI che si terrà il prossimo 8 aprile alle 18:30 presso la sala dell’Ex Asilo Ciani di Lugano. Per approfondire questa tematica abbiamo intervistato Martina Oleggini dell’Associazione Leggere e Scrivere, che da anni si occupa di queste tematiche e che dal 2024 ha introdotto nella sua offerta la verifica di leggibilità dei testi in Lingua Facile.
Buongiorno Martina, da quanto tempo esiste la vostra associazione e per quale ragione è stata costituita?
La nostra associazione esiste dal 1994, abbiamo festeggiato da poco il nostro trentesimo anno. Essa è nata per sostenere le persone in situazione di illetteratismo, ovvero persone che, pur avendo appreso a leggere e scrivere, hanno lentamente perso agilità con queste competenze. Questo fatto può essere causato da un non utilizzo frequente della lingua scritta, oppure da un percorso scolastico frammentario, da problemi di salute e tanto altro. Questa problematica si distingue invece dall’analfabetismo, che riguarda persone che non hanno mai appreso a leggere e scrivere, che pure a volte si indirizzano alla nostra associazione. Oggi, a trent'anni dalla sua nascita, l'associazione ha ampliato il suo campo d'azione e si occupa della promozione delle competenze di base nel loro insieme, ovvero: lettura, scrittura, matematica elementare e utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Riusciresti a darci un quadro della problematica che affrontate ogni giorno: quanto sono diffusi nella Svizzera italiana problemi quali l’illetteratismo o la reale mancanza di competenze di base?
Le indagini PIAAC, dove si analizzavano le competenze degli adulti e i cui risultati sono stati pubblicati nel dicembre 2024, indicano che in Svizzera il 30% delle persone esaminate in un intervallo di età dai 15-65 anni mostravano un livello deficitario in almeno una delle seguenti capacità: lettura (22%), matematica di base (19%) o risoluzioni adattiva di problemi (24%). Si tende a pensare che in Svizzera tutti sappiano leggere, scrivere, fare di conto e utilizzare strumenti digitali ma questo studio ci dimostra che non è così. La legge sulla formazione continua del 2017 ha permesso di porre le basi per sensibilizzare e rendere attenti gli Svizzeri - intesi come cittadini, datori di lavoro, lavoratori, e tanto altro – alla carenza nelle competenze di base di una buona fetta della popolazione, ma rimane ancora molto da fare. Come Associazione Leggere e Scrivere ci impegniamo pertanto a sensibilizzare tutti e a formare i diretti interessati.
Come è organizzata la vostra associazione e quali sono le vostre offerte di formazione?
La nostra è una associazione attiva in due ambiti principali: sensibilizzazione e formazione. Da una parte ci occupiamo di sensibilizzare alla carenza di competenze di base degli adulti, dall'altra siamo un ente formativo e offriamo corsi per migliorare la lettura e la scrittura. Attualmente proponiamo a Lugano e Bellinzona corsi di “Alfabetizzazione” e di “Scrivere e leggere con disinvoltura", i nostri corsi sono frequentati da persone di madrelingua italiana o da persone che si esprimono oralmente in italiano, entrambe queste categorie di persone si rivolgono a noi per migliorare le loro capacità nel leggere e comprendere e nello scrivere. Nel primo tipo corso ci si dedica soprattutto all'imparare l'alfabeto, leggere e scrivere testi semplici, nel secondo tipo si affinano le competenze e si lavora sulle difficoltà che l'italiano scritto ci pone come ad esempio l'uso dell'"h", delle doppie, ecc.
Nel 2022 avete introdotto anche una proposta formativa per l’uso di strumenti digitali. Quanto e in che misura secondo voi la digitalizzazione rischia di diventare (anche) un fattore di esclusione per una parte della popolazione?
Spesso l’assenza di una competenza ha una conseguenza sulle altre: la mancanza di capacità di comprendere un testo influenza anche per esempio le capacità a livello digitale. La società si sta sempre di più digitalizzando e sono di conseguenza aumentati i campi in cui una base minima di conoscenza degli strumenti digitali si rivela necessaria; senza di essa, infatti, c’è il rischio di restare esclusi, si può restare limitati nella mobilità (si pensi all’acquisto dei biglietti del treno o del bus) e una serie di altre pratiche quotidiane, essenziali per assicurare una vita piena e automa alle persone. Per questa ragione nei nostri corsi sono talvolta inclusi accenni alla digitalizzazione. Abbiamo inoltre proposto dei corsi legati all’utilizzo di strumenti digitali quali ad esempio Twint, della durata di mezza giornata, in comuni periferici della Svizzera italiana con l’intento di colmare queste lacune di base.
Dal 2024 avete introdotto la verifica di leggibilità dei testi in Lingua Facile: quanto è di aiuto questo strumento per lo scopo della vostra associazione? Come funziona nel concreto la vostra offerta riguardo alla Lingua Facile?
La lingua facile è uno strumento che, semplificando la struttura, la sintassi e il lessico, permette di rendere più accessibili le informazioni. Essa nasce dal mondo della disabilità cognitiva ma si rivela molto utile anche per un pubblico più ampio con difficoltà nella comprensione della lingua scritta dovute a molti altri motivi. Il fatto che diversi enti, tra cui anche la RSI o il Canton Ticino abbiano deciso di fornire informazioni anche in lingua facile è un’ottima notizia, dal nostro punto di vista in un’ottica di autonomia delle persone e di partecipazione.
La nostra offerta è il lavoro con un gruppo target – ovvero un insieme di persone che ha difficoltà nella lettura – che accompagniamo nella lettura di testi per capire se sono realmente comprensibili; si tratta di un vero e proprio gruppo di controllo.
Come valuti l’operato del servizio pubblico per aumentare l’accessibilità della sua offerta ad utenti con disabilità intellettive?
Sicuramente il servizio pubblico e la RSI si stanno muovendo nella giusta direzione per offrire di più a chi ha questo genere di difficoltà. L’introduzione di testi in lingua facile è da questo punto di vista un passo avanti decisivo per l’autonomia delle persone. Rendere le informazioni più accessibili permette loro di restare aggiornati sull’attualità, ma soprattutto anche di poter accedere a una serie di servizi che in lingua standard risultano molto articolati e di difficile accesso.

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