Nel mare delle informazioni da cui siamo sommersi ogni giorno, soprattutto sul web, non è semplice navigare e orientarsi. Il ruolo del servizio pubblico è anche e soprattutto quello di fornire un’informazione di qualità grazie a strumenti per contestualizzare e comprendere le notizie. Va in questa direzione il nuovo spazio denominato “Il Faro” che il Telegiornale RSI ha inaugurato martedì 2 marzo 2021. È condotto da Angelo D’Andrea insieme a Francesca Campagiorni, che nell’intervista ci racconta qualche dettaglio.
Che cosa è Il Faro del TG e come è nata l’idea di questo nuovo spazio di approfondimento?
“Il Faro del TG è uno spazio di approfondimento all’interno del Telegiornale. Andrà in onda tutti i martedì. Il Faro nasce dalla voglia di dedicare un po’ di spazio e di tempo a temi che l’attualità incalzante non ci permette di approfondire come vorremmo. È un momento che il Telegiornale “si prende” per divulgare, spiegare e capire il mondo che ci circonda. Getteremo uno sguardo un po’ più ampio sulle notizie e lo faremo, ogni volta, con un ospite diverso/a, con cui cercheremo un taglio originale per affrontare la tematica”.
Quale è stato il primo tema trattato?
“Il tema della prima puntata in un certo senso si è imposto. Nell’ultimo anno il Telegiornale è stato totalmente assorbito dalla pandemia. Non poteva dunque che essere questo il tema d’apertura. In questi giorni in tanti cercano di riavvolgere il nastro e di ripercorrere gli eventi. Noi lo abbiamo fatto con l’antropologo Andrea Jacot Descombes, che è anche un raccontastorie”.
Quale il format?
“Uno spazio di 7-10 minuti per lo più in chiusura di Telegiornale. Ogni settimana un tema e un ospite diversi. Con la possibilità di proporre – quando necessario – brevi schede o brevi interviste realizzate fuori dallo studio. L’idea è di sfruttare la Casa dell’Informazione per “vestire” l’appuntamento con grafiche, immagini o brevi video”.
Vista la presenza di ospiti esterne/i, sarà garantito l’equilibrio di genere?
“Certo, faremo tutto il possibile per garantire l’equilibrio di genere”.