Dagli storici programmi tv di cucina alle nuove tendenze, dalle storie di piccoli produttori agli eventi sul territorio: da poco più di un anno la RSI raccoglie nella pagina web RSI Food tutto ciò che ha a che fare con enogastronomia e agroalimentare. In vista dell’evento SSR.CORSI sull’offerta RSI legata a questo tema abbiamo intervistato la responsabile di RSI Food Silvia Soli.
Come è nata la pagina RSI Food?
“Il progetto è nato nel 2021. In quel periodo era ancora attiva la pagina Facebook di ‘Cuochi d’artificio’, sulla quale venivano pubblicate saltuariamente ricette prese da vecchie puntate al fine di fornire contributi ai follower che non ci avevano abbandonati, nonostante la trasmissione non fosse più in palinsesto. In quel periodo la RSI ha effettuato un sondaggio sugli interessi del pubblico; dal sondaggio è emerso che, tra le altre cose, tra le tematiche venivano segnalate anche quelle relative al mondo enogastronomico e agroalimentare, la salute e il territorio. Si è così deciso di creare un’offerta volta a soddisfare questi interessi. Il primo passo che è stato intrapreso è stato quello di creare un archivio delle moltissime ricette che avevamo a disposizione provenienti dalle trasmissioni televisive che sono state revisionate e rese uniformi e abbiamo iniziato a redigere alcuni contenuti di approfondimento e pubblicato il sito RSI Food. Abbiamo quindi rinominato la pagina Facebook di ‘Cuochi d’artificio’ (in seguito chiusa) e aperto – in un secondo tempo - la pagina Instagram. La redazione RSI Food è composta da Alice Tognacci e Patrizia Rennis".
Che cosa si trova sulla pagina?
“Dato che il sondaggio ci ha indicato che gli interessi del pubblico ruotavano attorno al mondo enogastronomico e agroalimentare, soprattutto in relazione al territorio della Svizzera italiana, nonché sulla salute rapportata all’alimentazione, abbiamo voluto ampliare la nostra offerta concentrandoci su questa tipologia di contenuti. Diamo quindi spazio alle notizie, alla presentazione di piccoli produttori, a quanto viene fatto sul territorio in campo agroalimentare. Questi contenuti di approfondimento sono organizzati in cinque sezioni: Salute, Curiosità e trend, Ambiente, Territorio e tradizioni, Ritratti e storie. Gli approfondimenti hanno spesso un taglio culturale e a volte sono legati alle notizie date dall’Info RSI e si prestano quindi a essere proposti anche nella nuova App RSI. Oltre a questo, ci impegniamo a mettere in evidenza – ed eventualmente approfondire - tutto ciò che viene prodotto a livello aziendale su questi temi, nei programmi di informazione, di inchiesta o di approfondimento radiofonici e televisivi, come pure dagli Archivi.”.
Il nome RSI Food è in inglese, come mai?
“Ci abbiamo riflettuto molto e abbiamo vagliato tantissime varianti. La realtà è che in italiano non esiste una parola che racchiuda tutto il mondo enogastronomico e agroalimentare, come avviene invece nel termine inglese. Abbiamo optato per il termine che meglio racchiudesse la nostra idea di contenuti, che vogliono andare oltre la presentazione di una ricetta”.
Come funziona la ricerca dei temi e delle ricette?
“Diamo molta importanza all’approfondimento e alle storie. Cerchiamo di avere più contatti possibili con il territorio, conoscere i produttori, le tradizioni, intessere relazioni con il mondo enogastronomico. Se ne occupa principalmente Alice Tognacci, che è gastronoma e giornalista ed è la referente editoriale di RSI Food. Grazie agli anni di lavoro per le varie trasmissioni di cucina in RSI ha creato una vasta rete di contatti. Per esempio, ora lavoriamo molto con “Ticino a te”, un progetto coordinato dal Centro di Competenze Agroalimentari Ticino (CCAT) che, su incarico del Cantone, promuove la messa in rete di produttori e prodotti del territorio”.
C’è qualche episodio o storia particolare legata a una notizia o a un contenuto della pagina?
“Uno degli articoli che ha avuto più successo - e continua incredibilmente ad averne – è la storia di Michele Crippa, un gastronomo italiano che a causa del Covid ha perso olfatto e gusto. L’articolo era pensato proprio per dare a quei lettori affetti da anosmia causa Covid, strumenti che potessero alleggerire la loro problematica, riportando storie di persone con lo stesso problema e, allo stesso tempo, dare loro degli strumenti per risolvere la problematica con qualche esempio di esercizi da fare per allenare nuovamente i sensi e fare conoscere centri specializzati sulla problematica.
Tra i contenuti che ci fanno sempre sorridere vi sono i grandi classici intramontabili e ricercatissimi: pollo al cestello o salsine della chinoise in testa, soprattutto in periodo di feste, sintomo che la tradizione è sempre sentita e apprezzata”.
Com’è andato il primo anno?
“È stato abbastanza complesso, perché siamo partiti dall’idea di sistemazione dell’archivio delle ricette, ma in poco tempo abbiamo sviluppato il progetto in un’altra direzione, proprio per dar meglio seguito al nostro mandato di servizio pubblico. Il nostro scopo non è tanto quello di presentare ricette, bensì fare chiarezza su tutte le notizie che circolano relative al mondo enogastronomico e agroalimentare, fornire dati oggettivi e aiutare il nostro pubblico a farsi una propria opinione sulle varie tematiche. Una ricetta può essere uno spunto o un complemento per altri approfondimenti. Con il tempo si è sviluppata molto anche la collaborazione interna all’azienda su tutti i temi che riguardano il mondo Food. Per quanto riguarda le visite al sito, i numeri sono molto soddisfacenti. È interessante notare che il nostro pubblico è in gran parte svizzero, un bel riscontro, visto che puntiamo molto sul radicamento territoriale”.
C’è qualche progetto per il futuro?
“L’idea è di allargare lo sguardo a tutto il territorio nazionale e diventare un veicolo di tutte le culture nazionali in questo campo. Vorremmo farci conoscere anche nel resto della Svizzera, tra gli italofoni ma non solo, magari collaborando con le altre unità aziendali SRF, RTS e RTR”.
Giorgia Reclari Giampà, segretariato SSR.CORSI