Due rubriche dedicate ai luoghi: una ci porta a scoprire quelli inaccessibili al pubblico, una mette in evidenza costruzioni di grande valore sul territorio svizzero. Sono “Vietato l’ingresso” e “Patrimonio per tutti”, condotte rispettivamente da Daniela Fabello e Laura Giovara. Per tutta l’estate vanno in onda nel Telegiornale RSI delle 20 alternandosi ogni venerdì. Le ideatrici e conduttrici ci spiegano dettagli e retroscena del loro lavoro.
Di che cosa tratta la rubrica che conduci e perché hai scelto questo tema?
Daniela: “La rubrica “Vietato l’ingresso” accompagna il pubblico nei luoghi più inaccessibili della Svizzera. L’idea è nata da un mio interesse personale e dal mio lavoro per il Telegiornale. Mi sono chiesta spesso che cosa c’era dietro certe porte chiuse, che storie nascondevano certi luoghi. Così ho creato una lista di tutti i posti che prima o poi avrei voluto vedere. Quest’estate ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per realizzare qualcosa. La lista era molto lunga e abbiamo dovuto scegliere 5 luoghi per altrettante puntate. La prima era dedicata a Villa La Grange a Ginevra, che l’anno scorso ha ospitato un incontro tra Joe Biden e Vladimir Putin, la seconda a Swissmint, la zecca di Stato”.
Laura: “La rubrica che presento si intitola “Patrimonio per tutti” perché ci porta alla scoperta di un grande patrimonio svizzero, quello della cultura della costruzione, che troviamo ogni giorno davanti ai nostri occhi ma di cui a volte sfugge il valore più profondo. Perché ci sentiamo particolarmente bene in una piazza? Come mai troviamo piacevole una linea ferroviaria? I luoghi in cui viviamo, in cui ci spostiamo sono stati prima pensati e poi costruiti e questi spazi incidono sul nostro benessere e sulla nostra qualità di vita. Costruire è un atto culturale e la Svizzera ha una grande tradizione e attenzione in questo. Non contano solo i fattori tecnici, dietro al lavoro di ingegneri e architetti ci sono visioni, ci sono soprattutto fattori sociali e umani.
Ho scelto questo tema perché mi sono resa conto che la bellezza dei luoghi costruiti in cui viviamo nel quotidiano non è rappresentata a sufficienza e volevo renderle giustizia. Sono grata al Telegiornale per aver accolto la mia proposta di dedicare una rubrica al patrimonio architettonico. In questo viaggio mi ha accompagnata Ludovica Molo, presidente della federazione degli architetti svizzeri, membro della giuria del Premio Wakker, nonché appassionata divulgatrice di questo patrimonio”.
Come è strutturata la rubrica?
Daniela: “Sono 5 puntate di circa 4 minuti l’una, che dal 24 giugno vanno in onda il venerdì con il Telegiornale delle 20, a cadenza bisettimanale. Il format prevede un accompagnamento del pubblico alla scoperta dei luoghi inaccessibili perché sensibili (la zecca di Stato, un deposito d’arte..) e delle storie che li caratterizzano”.
Laura: “Le puntate sono 5 e durano dai 3 ai 3 minuti e mezzo. Volevo un linguaggio diverso rispetto al classico servizio da Telegiornale e che protagonisti fossero i luoghi. Quindi il risultato sono riprese molto più libere nei movimenti e un montaggio più dinamico. Ogni puntata presenta una struttura fissa, un mio stand-up iniziale che descrive il luogo in cui ci troviamo e poi 3-4 interventi di Ludovica Molo. A lanciare la serie e spiegare in che cosa consiste la cultura della costruzione, l’intervista ad Oliver Martin, responsabile della cultura della costruzione presso l'Ufficio federale della cultura”.
Come sono stati scelti i luoghi da presentare?
Daniela: “I servizi del Telegiornale danno al pubblico uno spaccato di pochissimi minuti di qualsiasi argomento. Trattiamo quotidianamente tanti temi in modo molto sintetico. Ma spesso sarebbe interessante raccontare le cose con un po’ più di agio. Per quanto riguarda Villa La Grange, avevo seguito l’incontro Biden-Putin per il Telegiornale e mi era rimasta tanta curiosità sui retroscena e su quanto era accaduto nella villa dopo che la porta è stata chiusa. Ho avuto la fortuna di incontrare la custode che vive da vent’anni in una dependance della villa e ne conosce tutti i segreti. Altri luoghi sono stati scelti in base a interessi miei, per esempio sapevo da tanti anni dell’esistenza di un deposito d’arte segreto, che avrei sempre voluto visitare e adesso si è presentata l’occasione. Sono tutti posti straordinari, nei quali lavorano persone speciali. Per questo ho cercato di dare spazio anche alle persone e non solo ai luoghi.”
Laura: “La scelta dei luoghi è stata ardua! C’era l’imbarazzo della scelta. Abbiamo individuato delle categorie per facilitarci il compito: un edificio contemporaneo, uno moderno, un parco, un premio Wakker, un’infrastruttura. Il più semplice è stato il contemporaneo, la scelta è caduta sul KKL di Lucerna, il centro culturale e congressuale ideato dall’architetto Jean Nouvel che è diventato uno dei simboli della città assieme al Kapelbrücke. Il KKL è molto più di un edificio, è un punto ritrovo, è un grande luogo pubblico pieno di vita. Come villaggio vincitore di un premio Wakker vi porteremo a Monte Carasso, frutto di una visione dell'architetto Luigi Snozzi che lo ha reso meta di visita per architetti di tutto il mondo. Il moderno ci porta a Ginevra, alla scoperta di uno dei siti inseriti nella lista del patrimonio UNESCO, l’immobile "La Clarté" realizzato da Le Corbusier, un edificio dall’immensa bellezza. Scegliere il parco è stato avvincente, siamo andati ad Oerlinkon, all’MFO Park, un giardino verticale, un luogo pieno di vita e simbolo della conquista della natura laddove prima c'era l'industria. Per l’infrastruttura abbiamo scelto l’opera più importante realizzata in Ticino negli ultimi anni, l’Alptransit, che ha avuto un grande impatto sulla vita e soprattutto sul nostro territorio. Un'opera che rimarrà nel tempo, quella che Ludovica Molo definisce il nostro acquedotto romano”.
Il territorio è protagonista nell’estate degli approfondimenti del TG: ritieni che in generale si debba puntare maggiormente su questo aspetto per promuovere la coesione nazionale, oppure su altre tematiche?
Daniela: “In realtà, anche se la rubrica presenta dei luoghi fisici, rivela i mondi umani (sociali, economici, storici, d’arte) che rappresentano. Si va quindi al di là del racconto del territorio”.
Laura: “Trovo che il territorio sia fondamentale per la coesione nazionale, e non c'è niente di più potente del farlo scoprire attraverso le immagini. Lo si scopre, lo si conosce e poi lo si visita di persona. Si può parlare di territorio a diversi livelli, con diverse chiavi di lettura e trovo sfidante trovare tagli nuovi per mostrare aspetti mai rivelati prima. Reputo comunque che tutte le tematiche che ruotano attorno al fattore umano creino unità”.
La Strategia SSR pone tra gli obiettivi “Più Svizzera” ( cioè illustrare gli aspetti comuni e le peculiarità regionali, promuovendo così l'identità svizzera) nella sua offerta: come concretizzarlo?
Daniela: “Ritengo che la coesione nazionale si promuova sì con i luoghi, ma soprattutto con le persone, andando a raccontare le culture, i modi di vivere, la gente. Per esempio, io parto da Villa La Grange per parlare di storia e di persone. Ecco, magari punterei maggiormente sugli approfondimenti storici come elemento di avvicinamento e coesione nazionale. Ci permettono di farci conoscere reciprocamente attraverso le vicende che riguardano non solo i grandi personaggi, ma anche le persone comuni”.
Laura: “Nel mio lavoro quotidiano lo faccio promuovendo tutte le notizie riguardanti la Svizzera o che possono avere una connessione con noi. Curiosità, storia, tradizioni, sono una fonte inesauribile di interesse e un tesoro inesauribile a cui attingere. Quando si va in questa direzione gli spunti da mostrare e di cui parlare trovo che siano infiniti. Siamo un piccolo paese con un grandissimo bagaglio, il viaggio è sempre solo all'inizio!”.
Giorgia Reclari Giampà, segretariato CORSI