Sono stato invitato al Forum della SSR a Lucerna a fine settembre 2023 per presentare l’attività che La gioventù dibatte promuove nelle scuole della Svizzera italiana. Dal 2019 c’è una collaborazione con la SSR.CORSI, che consiste soprattutto nel portare all’attenzione dei giovani i temi del servizio pubblico radiotelevisivo, sempre minacciato da tagli e ridimensionamenti. Lo scorso mese di novembre abbiamo svolto due dibattiti, uno alla Scuola cantonale di commercio sul tema “Il servizio pubblico svolge ancora il ruolo di cane da guardia della democrazia?” e uno alle Scuole medie di Besso sul tema “I social media, dei quali i giovani si servono quasi esclusivamente, permettono un’informazione completa e approfondita?”
Al centro della riflessione del Forum di Lucerna c’era il ruolo della SSR per la società, la democrazia e la coesione nazionale e i suoi compiti nell’ambito dell’educazione ai media e alla loro promozione.
È stata per me un’interessante occasione per sentire cosa promuove la RTS, in collaborazione con le scuole nella Svizzera romanda. Numerose e variegate iniziative, illustrate in modo chiaro e convincente da Arabella Droz, responsabile del settore Evènements Entreprise & Actualité, e Christine Pompéï, responsabile dell’ambito Education aux médias.
Complessivamente, nel 2022, sono stati organizzati 143 atelier, in 14 programmi radiofonici e televisivi diversi, che hanno coinvolto 6'460 persone nei Cantoni di Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Friborgo, Vallese, Giura e Berna.
È una delle proposte più interessanti, che ha coinvolto dieci classi (250 allievi tra i 10 e 15 anni), da novembre a dicembre 2023. Dopo una formazione teorica di educazione ai media, i giovani hanno realizzato una trasmissione di un’ora diffusa su RTS La Première. Sono stati accompagnati da specialisti dell’informazione e dell’educazione nella scelta del tema, delle forme radiofoniche e nel lavoro di espressione orale.
Fake news - Informazione e disinformazione
È uno spazio destinato a conquistare la fiducia dei giovani nell’informazione del servizio pubblico, spiegando cosa sono le fake news, i fatti alternativi, la post verità, e preparandoli a distinguere l’informazione dalla disinformazione, attraverso il fact-checking. Tutto questo suddividendo il lavoro in quattro fasce di età (4-8, 8-12; 12-15, dai 15 in poi) in tre settori Vivere insieme e esercizio di democrazia, Percorso riflessivo e Comunicazione. Nel 2023 la RTS ha tenuto 18 atelier per 370 studenti dai 15 ai 20 anni e 4 atelier per 120 insegnanti del settore medio superiore.
È un progetto per studenti e studentesse che, dopo un corso teorico sulle tecniche dell’intervista, con giornalisti di Le Temps e della RTS, hanno potuto mettere in pratica gli insegnamenti al Forum des 100 una piattaforma di confronti, animata da oratori e oratrici di qualità di ambiti diversi (politica, cultura, economia, scienza), in cui si dibattono le questioni essenziali per l’avvenire della Svizzera.
Ateliers per giovani giornalisti
Su invito dell’insegnante, un giornalista entra in classe e spiega il suo mestiere e le tecniche per scrivere un articolo di cronaca. Successivamente si passa alla pratica e gli allievi scrivono la presentazione di libri selezionati per il Prix RTS Littérature Ados per la trasmissione Vertigo. In collaborazione con l’Istituto svizzero Media e Ragazzi e con la Conferenza intercantonale dell’istruzione pubblica.
A chi mi ha seguito fin qui non sfugge certo la ricchezza e la varietà delle stimolanti iniziative della RTS nell’ambito dell’educazione dei giovani ai media, che passano anche dal vettore lineare, cioè da radio e televisori tradizionali, raggiungendo così un pubblico di ogni fascia di età.
La Svizzera italiana non è la Romandia, ma…
In Ticino la Young Unit RSI, una delle due aree del Settore Digitale del Dipartimento Cultura e Società, di cui è responsabile Andrea Sala, propone ai giovani offerte diversificate. Tra queste, molto apprezzata, RSI EDU. Con video brevi e spumeggianti, tratta termini complessi e interessanti fenomeni contemporanei in tre ambiti: Società, Ambiente, Tecnologia. Inoltre ha un settore Giovani e lavoro e si apre alla Collaborazioni con associazioni formative della Svizzera italiana. Anche La gioventù dibatte ha avuto il piacere di realizzare cinque video con il valido team RSI EDU, che ha il sostegno del DECS e dell’Ispettorato scolastico del Grigioni italiano.
Purtroppo questi prodotti sono poco conosciuti dal grande pubblico, perché confinati sulle piattaforme digitali. Dovrebbero essere valorizzati, come meritano, inserendo il meglio nel palinsesto del vettore lineare.
Young Unit RSI è pure attivo con RSI KIDS, Spam, Cult+, Bar Nüm, gli ultimi tre sono magazine digitali che vogliono parlare direttamente ai ragazzi e sono realizzati per, con e da loro. Infine c’è Wetube, uno spazio fisico per giovani creativi digitali della Svizzera italiana.
In conclusione, la piccola Svizzera italiana non può pretendere di realizzare quanto fa la Romandia, ma nell’ambito dell’educazione dei giovani ai media, alla cittadinanza attiva e alla democrazia, la RSI può e deve fare di più e non solo nel settore digitale.
Chino Sonzogni, responsabile del progetto «La gioventù dibatte» per la Svizzera italiana