Davanti alla telecamera ci stanno i giornalisti, al microfono i commentatori, ma chi lavora dietro le quinte di una trasmissione sportiva? Ci sono ruoli indispensabili ma poco visibili all’esterno, come la collaboratrice al programma. Ivana Boric ci racconta il suo lavoro e le emozioni che vive ogni giorno, dalla passione per le discipline sportive a quella per… gli imprevisti.
Di che cosa si occupa una collaboratrice al programma del Dipartimento sport?
“Collaboratrice al programma significa che… faccio un po’ di tutto! Scherzi a pare, in concreto mi occupo di preparare le trasmissioni televisive in anticipo, allestendo delle scalette molto dettagliate che vengono realizzate e condivise con tutti coloro che collaborano al programma. Una trasmissione sportiva è organizzata in tre settori: la produzione, i giornalisti e i tecnici. Noi ci occupiamo di verificare che tutti i messaggi passino tra tutti i settori e che tutti siano d’accordo su cosa fare e su come farlo. Siamo in tre collaboratori al programma e lavoriamo a turni alternandoci.
Raccogliamo le informazioni necessarie, le mettiamo in ordine e facciamo in modo che tutto sia coordinato. Nella scaletta vanno indicati tutti i momenti della trasmissione e le persone che si occupano dei vari aspetti (per esempio un collegamento in diretta, la proiezione di una foto, di un video). Cerchiamo di preparare tutto in anticipo, ma naturalmente in un evento sportivo possono esserci sempre imprevisti (anche solo il risultato di una partita influisce sullo svolgimento della trasmissione). Dobbiamo essere pronti a reagire se arriva una notizia durante una diretta e servono immagini o informazioni, le possiamo cercare noi direttamente, oppure facciamo passare l’informazione fra i vari settori in modo che siano a disposizione nel minor tempo possibile”.
Come sono le vostre giornate di lavoro?
“Ci sono momenti molto tranquilli e altri davvero frenetici, dove occorre coordinare tutto nel minor tempo possibile. In questi due anni di lavoro nella redazione sportiva RSI ho potuto seguire tutti i grandi eventi sportivi. Un periodo molto intenso è stato quello dei Mondiali di calcio del 2022: eravamo in diretta dalle 10:40 del mattino fino a mezzanotte. Lì può succedere di tutto: un ospite che manca, un collegamento che non funziona. Bisogna informare le persone giuste per risolvere il problema velocemente, sia a livello tecnico che editoriale”.
L’esperienza che ti ha dato di più?
“Io di solito vengo affidata alla preparazione delle grandi produzioni per gli eventi internazionali. L’anno scorso per la prima volta ho seguito una trasmissione in tutte le sue fasi, dall’ideazione alla messa in onda di ogni puntata. Si tratta di That’s Hockey, nato nel 2022 dopo che la SSR ha perso i diritti a trasmettere le partite della National League. Si è deciso di creare questa trasmissione del tutto nuova, con un formato diverso, più interattivo col pubblico, con presentatori e ospiti inediti. È particolare perché le puntate vengono allestite il giorno stesso (il lunedì) sulla base dei risultati delle partite. È stata ideata nel giro di due mesi e all’inizio le incognite erano tante. Io ho avuto modo di seguire tutti i passi ed è stato molto interessante”.
Anche se lavori dietro le quinte, nel tuo ruolo segui da vicino tutte le vicende dello sport locale e internazionale. Ci racconti qualche aneddoto?
“Un momento particolare è stato quando mi hanno chiesto di telefonare a Chris Mc Sorley, il coach dell’HC Lugano, il giorno in cui è stato esonerato dalla squadra. Per diverse ore c’è stato un tira e molla per capire se sarebbe venuto in studio la sera a farsi intervistare. Alla fine ho un po’ fatto pressione per convincerlo e dopo qualche ora di attesa e incertezza…. è arrivato!
Un altro momento “intenso” l’ho vissuto durante la finale dei recenti mondiali di sci a Courchevel/Méribel, lo scorso febbraio. Qui nel Luganese c’è stato un black-out un’ora prima del collegamento in diretta. È stato tutto un rincorrersi di ipotesi, riunioni e piani alternativi per capire come andare in onda. La cosa più assurda è stata che una volta tornata la corrente in Ticino… è saltata anche a Meribel, con conseguenze sulla trasmissione di immagini e collegamenti! Per fortuna le nostre telecamere sul posto avevano le batterie cariche e quindi hanno girato loro le immagini. Siamo riusciti a gestire rapidamente entrambe le “emergenze””.
Qual è il tuo percorso professionale e come sei arrivata a lavorare in questo ruolo?
“Sono un’ex sportiva, ho praticato nuoto d’élite per anni, poi ho studiato comunicazione, marketing e management all’USI. Sono capitata un po’ per caso nella redazione sportiva ma qui mi trovo davvero bene”.
Come mai?
“A me piace un lavoro dinamico, dove non mancano imprevisti e cambiamenti dell’ultimo minuto. Trovo interessanti le giornate sempre diverse e che riservano sorprese, ma ciò che amo di più è poter partecipare e contribuire attivamente ai vari eventi sportivi.”
C’è uno sport che preferisci (a parte il nuoto)?
“In realtà mi piacciono tutti gli sport. In redazione, tutti noi viviamo le emozioni delle competizioni, ci appassioniamo alle diverse discipline che seguiamo. Queste emozioni e questa energia ci spingono a dare il massimo nel nostro lavoro. Inoltre, c’è una bellissima atmosfera nel gruppo, non ci sono barriere gerarchiche, tutti collaborano con gli altri e ci si confronta spesso”.
Nel Dipartimento sport RSI attualmente sono più numerosi gli uomini delle donne, anche se le cose stanno migliorando. Personalmente come vivi questa situazione?
“Quello sportivo è sempre stato visto come un ambiente prettamente maschile, negli ultimi anni però questa percezione sta cambiando, infatti nel Dipartimento sport RSI le donne stanno aumentando. C’è da sottolineare che tra di noi siamo molto unite e sostenute da tutti. In generale si può dire che gli eventi sportivi non si conciliano molto con gli impegni familiari e privati, ma nonostante questo limite la passione per lo sport non ha genere e anche una donna può trovare il suo spazio all’interno di questo mondo”.
Nella foto: Ivana con il team di That's Hockey
Giorgia Reclari Giampà, segretariato SSR.CORSI